"Aiuti alle periferie e lotta al lavoro nero"

Samuela Breschi corre per Onda etica: il suo programma mette al centro la sanità locale, i trasporti e l’economia del turismo

Migration

Samuela Breschi (Onda etica), se sarà eletta sindaco da cosa comincerà?

"La prima cosa che farò è cercare di avere una guardia medica sul territorio e servizi sanitari più capillari. Un sindaco deve accertarsi che sul suo territorio tutti abbiano un servizio sanitario adeguato, in maniera tale che si possa intervenire non solo a cose avvenute, ma anche molto prima, con la prevenzione, avendo un rapporto diverso con i pazienti. Se sarò eletta, mi impegnerò per questo".

Le infrastrutture viarie e ferroviarie sono una nota dolente per Pistoia, cosa intende fare?

"I trasporti, in particolare quelli ferroviari, sono carenti. La zona sud della città ha sicuramente bisogno di parcheggi scambiatori. Per non parlare delle periferie, che sono assolutamente scollegate dalla città, abbiamo delle zone dove addirittura vanno soltanto due autobus al giorno, mentre altre di fatto non sono servite. È chiaro che bisogna intervenire".

Veniamo all’economia e al lavoro, Pistoia da questo punto di vista non è messa benissimo, anche rispetto al resto della Toscana. Lei come interverrebbe?

"Il discorso è molto ampio. Innanzitutto occorre ridare vita alle piccole realtà e risolvere la piaga del lavoro nero e dello sfruttamento di certe categorie di lavoratori spesso malpagati. C’è bisogno di ridare spazio alla piccola impresa, che è sempre stata il motore del nostro Paese".

Pistoia viene definita la capitale europea del verde, esporta le piante ornamentali in molte nazioni, anche fuori dall’Europa. Secondo lei viene fatto abbastanza per il verde pubblico in città?

"Noi con i vivaisti siamo sempre stati un po’ critici, soprattutto per quanto riguarda l’utilizzo dei pesticidi. Comunque credo che come Comune si possa lavorare insieme a loro. Ad esempio il taglio dell’erba che è stato affidato ad Alia, potrebbe sicuramente essere ripartito anche tra gli operatori del settore vivaistico. Questo creerebbe altre opportunità di lavoro. Tuttavia credo che tutto questo debba passare attraverso l’Osservatorio sul vivaismo, che per noi è essenziale e deve assolutamente ripartire".

Cultura e turismo vanno di pari passo per lo sviluppo della città. Secondo lei si fa abbastanza, e nel caso cosa vorrebbe migliorare e come?

"Per avere più turisti in città, che ovviamente portano tante opportunità all’economia locale, bisogna avere anche un’attenzione particolare alle persone disabili. Purtroppo se guardiamo i nostri marciapiedi c’è tanto da fare, perché sono veramente in codizioni pietose. La mia idea è anche di fare di Pistoia la capitale della gioventù: c’è un bando europeo in tal senso che mi piacerebbe utilizzare per Pistoia".

Le frazioni spesso si sentono trascurate rispetto alla città e al centro storico, generalmente hanno maggiori problematiche e minori servizi. Quali progetti ha in tal senso?

"Qui in Torbecchia, dove abito, abbiamo il nostro ‘Parco in periferia’, che abbiamo voluto realizzare tutti insieme, un progetto che vorremmo replicare in tante altre piccole realtà, perché abbiamo visto che recuperando le zone periferiche e dando punti di riferimento si crea socialità e si tolgono anche i ragazzi da situazioni un po’ particolari. Un punto di riferimento dove tutti possono ritrovarsi, fa molto per le periferie".

Per quanto riguarda la sicurezza?

"Serve più personale, in questo caso vigili urbani. In città qualcosa è stato fatto, anche con le telecamere, ma nelle periferie siamo completamente scoperti e c’è molto da fare".

Patrizio Ceccarelli