"Aggrediti da tre grossi cani"

Ancora un assalto all’Orsigna. Ma il pastore respinge le accuse

Un gregge al pascolo (foto di repertorio)

Un gregge al pascolo (foto di repertorio)

Pistoia, 20 settembre 2019 - «Eravamo circondati da tre grossi cani, molto aggressivi, che miravano al nostro labrador. Abbiamo avuto una paura tremenda». A riferire l’episodio, accaduto mercoledì pomeriggio all’Orsigna, è Anna Cristina Bernardini, escursionista di Gaggio Montano che camminava su una strada bianca che sale verso Porta Franca assieme al marito e al loro labrador. L’episodio fa seguito a uno simile di altri escursionisti, che, qualche giorno fa, si erano imbattuti negli stessi cani da pastore.

«Abbiamo visto i cartelli che indicano di tenere i cani a guinzaglio, e infatti il nostro lo era, e di stare a distanza dal gregge – racconta Anna Cristina –. Quando abbiamo udito i campanacci delle capre al pascolo, siamo tornati indietro. Eravamo non distanti dalla nostra auto, quando è arrivato il primo cane che abbaiava in modo aggressivo verso il nostro labrador. Abbiamo alzato la voce per chiamare il pastore: ma ci siamo visti venire incontro gli altri due cani. Hanno preso al collo il nostro labrador: per fortuna non sono riusciti a fargli male, tranne un segno rosso, perché noi lo difendevamo, con dei sassi e un bastone. Eravamo spaventatissimi. Mentre mio marito teneva a bada i tre cani, ho portato il nostro alla macchina. Poi, mentre andavo a prendere il marito con l’auto, è arrivato finalmente il pastore: nonostante li chiamasse, quando siamo partiti con la macchina, i suoi cani ci sono corsi dietro per più di un chilometro. Ho segnalato il fatto alla polizia municipale di Pistoia. Credo che difficilmente torneremo all’Orsigna dopo un simile spavento: ammiro la scelta di vita di quel pastore, ma credo che non sia in grado di gestire i suoi cani».

Il pastore, Alessandro Corrieri, dal canto suo, illustra le sue difficoltà. «Non so più cosa fare – si sfoga –: non posso uscire con le capre senza cani, perché nella valle ci sono branchi di lupi. Porto gli animali a pascolare su terreni che ho in concessione dalla Regione, dove posso tenere i cani sciolti. Si tratta di pastori dell’Asia centrale, assolutamente non aggressivi con le persone: la loro irruenza può spaventare, ma non hanno mai morso nessuno e fanno solo il loro lavoro, tenere lontani i lupi. Anche negli altri cani vedono degli animali da allontanare, senza però fare loro del male».

Poi propone: «Penso che gli enti che danno delle concessioni per il pascolo, dovrebbero prevedere su quei terreni dei divieti di accesso alle persone con cani e che dovrebbe essere fatta più informazione su come comportarsi in presenza di un gregge. Dalla mia stalla, in Val d’Orsigna, in qualsiasi direzione mi muova, trovo sempre delle strade di forte passaggio. Ho installato dei cartelli forniti dall’associazione regionale allevatori su cui c’è scritto cosa fare, però molte persone pretendono di passare ovunque, spesso senza cognizione di causa. Nei giorni scorsi ho incontrato anche i paesani, per spiegare loro la situazione e, proprio per andare incontro alle persone, ho rinunciato a far pascolare le capre dal Lavacchini fino al campo sportivo, incluse le zone del molino e la carbonaia dove vanno tanti turisti. Ho però bisogno di usare il resto dello spazio, su cui pago regolarmente le concessioni, per i miei 60 animali».