Colpito con una bottiglia alla testa dalla fidanzata, in coma da due mesi

Lotta per la vita il quarantenne aggredito dalla fidanzata a Quarrata

Omicidio a Milano, i carabinieri hanno subito rintracciato un sospettato

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Pistoia, 21 gennaio 2019 - Non si è più risvegliato dal coma in cui è precipitato quasi due mesi fa, la sera del 23 novembre scorso quando fu colpito alla testa con una bottiglia dalla sua fidanzata durante un terribile litigio nel suo appartamento in via Magellano a Quarrata. Restano gravi le condizioni di Francesco Lo Re, 41 anni: il cameriere quarratino è rimasto per un mese nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale fiorentino di Careggi, dopo essere stato sottoposto a un delicato intervento per ridurre l’emorragia cerebrale causata presumibilmente dal colpo ricevuto.

Purtroppo, però, l’uomo non si è mai risvegliato ed è stato recentemente trasferito nel centro di riabilitazione per lungodegenti Don Gnocchi a Scandicci (Firenze). «La famiglia, i suoi genitori e i parenti - spiega l’avvocato Claudio Casciani, che lo rappresenta – sono rimasti sempre accanto a lui. La speranza che possa riprendersi non viene mai meno, ma le sue condizioni sono serie, purtroppo. Le lesioni riportate nell’aggressione subita sono state giudicate gravissime ed è tuttora in pericolo di vita».

Intanto rimane agli arresti domiciliari, nella casa dei genitori a Quarrata, la compagna di Lo Re, Claudia Bartolini, 31 anni, arrestata la sera stessa del 23 novembre dai carabinieri di Quarrata, che stanno svolgendo le indagini, sotto la direzione del procuratore reggente Giuseppe Grieco. La scorsa settimana la donna ha ottenuto un’autorizzazione a poter incontrare uno psicoterapeuta. La richiesta, presentata dai suoi legali Fausto Malucchi ed Elena Baldi, è stata accolta dal giudice per le udienze preliminari, Luca Gaspari. La donna è accusata di lesioni gravissime ma rischia di dover rispondere anche di abbandono di incapace.

Tanti gli aspetti da chiarire, a partire dall’esatta dinamica dell’aggressione. Per questo, la procura ha disposto una perizia. Quella sera, le urla dei due fidanzati furono sentite dai vicini di casa che hanno poi raccontato di aver chiesto l’intervento dei carabinieri già un’altra volta, nei mesi precedenti. Il fidanzato si è accasciato a terra, per il colpo ricevuto alla testa con una bottiglia di vino, oppure per un malore da ricollegare ad una patologia precedente. Si attendono gli esiti degli esami clinici per fare chiarezza.

Martina Vacca