"Basta rivalità, scommettiamo sull’Abetone"

Stella Coppi e il futuro della montagna pistoiese: "Sì all’integrazione con Sestola"

Abetone

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Abetone e Cutigliano (Pistoia), 3 novembre 2018 - Tre giorni per far conoscere le vette dell’Appennino pistoiese, la loro storia, i protagonisti di ieri e di oggi e le strategie per il futuro. Si chiama «Una montagna di Toscana» la manifestazione che si terrà a inizio dicembre ad Abetone e Cutigliano (Pistoia), aperta dal premio alla memoria di Gaetano Coppi, ex discesista della Nazionale di sci alpino, due volte presidente Fisi, manager sportivo e commentatore Rai. A spiegare il significato dell’evento è la figlia di Gaetano, Stella Coppi, che si occupa del premio, inserito negli eventi curati dal Comune e dal Comitato Amici dell’Abetone, presieduto dall’ex ministro Franco Frattini. 

Partiamo dal premio ‘Una vita per la montagna – Memorial Gaetano Coppi’: a chi andrà? «Lo assegneremo alla memoria di Ferdinando Rollando, guida alpina ligure mancata quattro anni fa sul Monte Bianco e che ha avuto il merito di portare lo sci in Afghanistan, avvicinando a questo sport molte donne e rendendolo strumento di libertà. Un impegno in linea con quello di mio padre, uomo di grande visione e bontà».   

Quale sarà il calendario degli eventi?  «Lo stiamo elaborando, ma sicuramente la consegna del premio avverrà venerdì 7 dicembre, alle ore 18. Nei due giorni successivi ci saranno molti altri eventi, abbinati a un bellissimo allestimento natalizio di piazza dell’Abetone, al quale il Comune tiene molto».   

Cosa serve per valorizzare la montagna toscana?  «Prima di tutto una visione ampia, che superi le piccole rivalità e permetta all’intero comprensorio di competere con le località sciistiche più note del Nord Italia. Non posso credere che prenda piede il progetto di collegamento Doganaccia - Corno alle Scale che non sarebbe vendibile a un turismo più ampio: la Doganaccia non è neppure collegata via sci con l’Abetone e il Corno non è paragonabile a Sestola. Credo si debbano privilegiare progetti di vera integrazione e non di favore localistico. Occorre tentare la strada della sinergia fra Sestola e Abetone. Infine dobbiamo scommettere sui nostri ‘tesori’».  

Quali in particolare?  «Penso alla poca distanza dell’Appennino pistoiese da città come Firenze, Pisa, Bologna o Modena, dal fascino eccezionale. Certo bisogna far conoscere questa vicinanza e favorirla con strade migliori e accordi con gli aeroporti. Infine abbiamo i nostri prodotti: dai porcini ai funghi dormienti, fino ai mirtilli. Specialità uniche che possono essere motivo di attrazione in tutte le stagioni se ben pubblicizzate».   

Chi potrebbe favorire questo percorso?  «Gli imprenditori alberghieri stanno facendo moltissimo, ma avrebbero bisogno di agevolazioni e sostegno, come accade per esempio in Alto Adige. Anche i sindaci lavorano bene, a partire da quello dell’Abetone, ma per lanciare l’Appennino come merita serve la collaborazione di tutti e un’attenzione a 360 gradi».