Pistoia, 17 giugno 2014 - Tecnicamente uno strumento per le misurazioni atmosferiche, in pratica un «polverometro» in grado di registrare le emissioni potenzialmente dannose per la salute a una frequenza di una volta al minuto. Il tutto racchiuso in appena pochi centimetri quadrati di plastica e chip. Il costo? Appena 50 euro per una tecnologia low cost che potrebbe affiancare e completare il lavoro già svolto dalle centraline esistenti.

 

A mettere a punto questo innovativo strumento è Massimo Del Guasta, ricercatore fiorentino del Cnr che, sollecitato dai frequenti contatti con Daniele Manetti per Legambiente circolo Piana pistoiese, ha trovato l’aggancio perfetto. È così che uno di questi piccoli e precisi strumenti già da tempo ha trovato postazione fissa a fianco della centralina di Montale, restituendo risultati che potrebbero fornire un quadro preciso della situazione inquinante locale.

 

«Non si tratta di un oggetto hi-tech — spiega Massimo Del Guasta —, ma di un piccolo oggetto realizzato con componenti commerciali a bassissimo costo. Questi apparecchi erano già pronti per un progetto poi non andato in porto e così, dopo l’incontro con Manetti, l’idea di metterli a servizio del cittadino. «Naturalmente— osserva ancora —questi piccoli prototipi non nascono come strumenti sostitutivi, ma hanno ragione di essere utilizzati come supporto alla tecnologia esistente perché permettono misurazioni al minuto, consentendo di individuare zona per zona i picchi di massima emissione inquinante, andando a scandagliare poi la sorgente inquinante stessa».

 

Otto in tutto i piccoli apparecchi messi a punto dal ricercatore Del Guasta, alcuni dei quali attualmente sono volati in Cile a svolgere il loro compito. Due sono invece rimasti a Quarrata e c’è, nelle intenzioni, di autogestire i controlli. «L’idea —precisa Manetti— è che questi polverometri siano concessi all’uso dei cittadini, coadiuvati dall’appoggio di associazioni come Legambiente. Una volta localizzati i punti di rilevamento degli inquinanti sarà interessante incrociare il dato di massima emissione con l’orario. Questo ci aiuterà a capire non
solo se una zona è inquinata, ma quando e probabilmente perché le concentrazioni sono alte ad un’ora anziché un’altra».

 

linda meoni