Pistoia, 6 ottobre 2010 - Dopo 12 anni di assenza, FRANCESCO GUCCINI torna sabato 20 novembre alle ore 21 presso il Palasport a Pistoia. Il cantautore manca infatti dal 1998 nella città che lo ha nominato cittadino onorario, avendo trascorso la sua infanzia nell’Appennino pistoiese (Pàvana) a casa dei nonni paterni ed essendo un luogo che ha ispirato le sue canzoni, per il forte legame con queste terre dove ama ritornare. Il concerto si terrà al Palasport di Pistoia (via E. Fermi 100). Con guccini saliranno sul palco anche Ellade Bandini (batteria, percussioni), Juan Carlos “Flaco” Biondini (chitarre), Roberto Manuzzi (sax-armonica-fisarmonica-tastiere), Antonio Marangolo (sax-percussioni), Pierluigi Mingotti (basso), Vince Tempera (pianoforte-tastiere).

Pistoia lo accoglie per un concerto di cui sono in programma solo altre due date a Roma (6/11) e Milano (10/12); il breve tour rientra nell'anno delle celebrazioni per il suo 70° compleanno ed EMI Music Italy pubblica il 28 settembre "STORIA DI ALTRE STORIE", un'antologia in doppio CD che raccoglie racconti e storie in musica scelti personalmente dallo stesso Guccini.

Oltre ai 31 brani della tracklist impreziosiscono la raccolta le note scritte appositamente da Riccardo Bertoncelli, lo storico critico musicale. In più nella raccolta sono comprese la versione originale dal 45 giri e mai pubblicata su CD di "Un altro giorno è andato" e il brano "Nella giungla". Il brano "Nella giungla", scritto originariamente nel 2005 da Renaud Sechan (testo) e da Jean-Pierre Bucolo (musica) e qui presente nell'edizione italiana firmata da Francesco Guccini, venne reso disponibile unicamente per il digital download nel 2006 in occasione della campagna internazionale per la liberazione di Ingrid Betancourt.

Oltre quaranta anni di carriera dal debutto con Folk Beat n°1 (1967) firmato con il solo nome di Francesco, 22 album all’attivo, Premio Tenco ’75, Guccini è musicista, cantautore, scrittore e, qualche volta anche attore, è insegnante di Italiano, autore di colonne sonore e fumetti, è un poeta contemporaneo: le sue canzoni raccontano un pezzo di storia da Noi non ci saremo ad Auschwitz (La canzone del bambino nel vento). Lo accompagna sul palco la sua band di sempre e quella atmosfera intima, priva di scenografia, un uomo con la sua chitarra davanti al suo pubblico che lo corrisponde con il tutto esaurito in tutte le città d’Italia.

 

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