Pistoia, 18 agosto 2010 - «Anche quest’anno devo richiedere la messa all’ordine del giorno di parere negativo sulla Relazione sanitaria 2009, in merito all’operato del Dipartimento prevenzione per quanto attiene l’indagine su problematiche sanitarie legate alle emissioni dell’inceneritore di Montale». Lo chiede all’Ordine dei medici della provincia di Pistoia il dottor Michelangiolo Bolognini (igienista, già responsabile dell’unità funzionale d’igiene e sanità pubblica dell’azienda Usl 3 pistoiese) con la sua relazione pubblicata sul sito dell’Ordine stesso.

 

«Richiesta analoga era stata da me presentata lo scorso anno» – ricorda Bolognini, riferendo che nella seduta del 13 gennaio 2010 si parlò della mancata emissione, da parte delle strutture preposte del Dipartimento della prevenzione dell’ Usl 3, del divieto cautelativo di commercializzazione e di consumo di prodotti alimentari provenienti dall’area di maggiore ricaduta delle emissioni dell’inceneritore e che non è stata considerata neppure valutata l’opportunità di divieto». Sull’indagine epidemiologica Bolognini mette in evidenza dati preoccupanti ad Agliana e Montale.

 

«Dal solo esame delle cause di morte in provincia di Pistoia dal 1987 al 2006 – scrive il medico igienista --, si osserva come Agliana e Montale presentano un chiaro eccesso nella percentuale di decessi causati dai tumori rispetto a tutti i decessi: parametro usualmente considerato indicativo dello stato del territorio. L’eccesso di morti in questi due comuni, rispetto alla media complessiva della Provincia, risulta pari a 152 casi (1402 decessi osservati, rispetto ai 1250 attesi). Oltre 7 decessi per tumore in eccesso ogni anno ad Agliana e Montale per i venti anni presi in esame», spiega Bolognini concludendo che si può considerare questo dato «nei soli due comuni dove è stata, ed è, maggiore la ricaduta delle sostanze nocive e cancerogene provenienti dall’inceneritore di Montale, legato proprio alla presenza dell’impianto ed al suo funzionamento».