Pistoia, 12 febbraio 2010 - E’ bastata la porta chiusa del locale a pochi passi dalla ricevitoria della fortuna, per innescare l’ultima ridda di voci sull’identità dei nuovi Paperoni pistoiesi: «Sono i giocatori del caffè Battistero, e fra loro ci sono anche i proprietari. Altrimenti, perchè quella serranda abbassata?». Insidioso e malevolo come da copione, nella testa di chi gli concedeva credito, il nuovo «Grande sospetto» ha trovato un punto fermo di sostegno nella telefonata ricevuta ieri mattina dai titolari della ricevitoria d’oro di via del Lastrone.

«Ci ha chiamato apposta, a bottega, per dire che la puntata era stata fatta da quelli del bar Battistero — racconta Veronica Paci, titolare insieme al fratello Roberto. Ha detto così e poi ha subito riattaccato». La voce era di donna, come nella telefonata di ringraziamento di mercoledì, ma anzichè compiacersi, ieri l’anonima accusatrice ha voluto puntare dritto il dito verso uno dei locali di via del Lastrone. «In effetti — continua la titolare della tabaccheria-ricevitoria — un gruppetto del caffè Battistero gioca al Superenalotto. Fra loro mi sembra ci siano i gestori e altre persone che però non saprei dire. Ad ogni modo — precisa — continuo a ripetere che nè io nè mio fratello possiamo dire con certezza chi abbia giocato la schedina».

Assenti dal locale chiuso, gestori e avventori abituali del Battistero non si sono potuti «difendere» dall’ultima delle voci che circolano in città dopo la vincita da 70 milioni di euro di martedì sera con un sistema da 50 euro diviso dieci quote. Ma in fin dei conti gli «indiziati» hanno poco da preoccuparsi, perchè i loro nomi vanno a fare compagnia a quelli di una lista di «perseguitati» da jackpot piuttosto affollata.

Prima a passare dal torchio, i commercianti di via del Can Bianco, giocatori abituali con l’aggravente del vizio del sistema. E poi di seguito esercenti di via Cavour, gruppi di dipendenti comunali, della Provincia, impiegati delle filiali bancarie del centro storico, del Tribunale, gli stessi titolari della ricevitoria insieme ai colleghi della strada... Ieri, telefonando al nostro giornale, un anonimo, stavolta maschio, suggeriva il teorema dei netturbini. «Fossero loro — è arrivato a direin uno slancio di generosità — sarei contento. Meglio degli spazzini che qualcuno che i soldi li ha già».

Una considerazione significativa, perchè l’altro grande interrogativo che negli ultimi giorni sta tenendo occupate le menti dei pistoiesi, ruota proprio attorno alla gestione di un’improvvisa ricchezza da 6. La formula è sempre la stessa: «Avessi vinto io...», e giù una sfilza di idee, proposte di risparmio assennato o di consumo sfrenato.

Le ipotesi si sprecano, ma per il momento l’unica certezza è l’improvvisa popolarità della ricevitoria al civico 15 di via del Lastrone. Come all’indomani della vincita milionaria, anche ieri, giorno di estrazione, il locale è stato meta di visita da parte di moltissime persone armate di schedine e pochi euro. L’improvvisa popolarità sta mettendo a dura prova la resistenza dei fratelli Paci, ex venditori ambulanti di abbigliamento, che hanno aperto il locale cinque anni fa. «Non ci sto capendo più niente — dice sorridendo ancora Veronica Paci —. Spero che piano-piano tutto questo interesse vada a scemare. E spero che chi ha vinto si ricordi di noi. Un po’ di popolarità l’abbiamo avuta, adesso — conclude — aspettiamo la Santa Pasqua».