Pistoia, 5 febbraio 2010 - Sono sempre più numerose le persone che scelgono, per il loro ultimo viaggio, la cremazione. Si assiste, da qualche anno, ad un aumento esponenziale di questo estremo rito che tra l’altro, da quasi cinquant’anni, non trova più ostacoli da parte della Chiesa cattolica. Ma è dal 2003 che questa decisione si fa sempre più strada nelle coscienze e trova conferma nei numeri. Sono state 1132 le cremazioni nel 2009, furono 1009 nel 2008 e 996 nel 2007.

Ma è la possibile proiezione di quest’anno la più sbalorditiva: dal 1 gennaio 2010 all’altro ieri le cremazioni sono state cento. Un’attività continua per il Tempio Crematorio che si trova all’interno del cimitero comunale tanto che è accaduto, e proprio nelle ultime settimane, che le famiglie abbiano dovuto attendere qualche giorno prima della conclusione del rito funebre.

Un dispiacere per le persone che già si fanno forza di fronte ad una grave perdita e che vorrebbero, per prima cosa, una continuità senza interruzioni nel dire addio a una persona cara. Di questo, e delle novità che ci saranno nel giro di pochi mesi al Tempio di Pistoia parliamo con il presidente della Socrem, Gianfranco Gargini, 70 anni, odontotecnico in pensione, a capo della storica società della cremazione da diciotto anni e che ci racconta uno spaccato di una realtà che cambia con inattesa rapidità.

«E’ vero — ci conferma —, le cremazioni sono in aumento e non solo a Pistoia, perchè da noi vengono famiglie da Firenze, dall’Emilia, e da Prato, fra cui molti cinesi. La Chiesa ammette la cremazione dal 1963 e i cattolici adesso sono più motivati perchè non vengono più ritenuti miscredenti anche se le persone, quando vengono da noi, ce lo chiedono sempre. Questa è anche una scelta in aumento per il problema di quei cimiteri che non possono più accogliere le salme. La scelta della cremazione riguarda anche i resti delle esumazioni, compresi nei dati complessivi. Svolgiamo attività per Prato, che non ha tempio crematorio da quando era compresa nella provincia di Firenze». Gargini si sofferma anche su aspetti storici della società.

«Un tempo avevamo anche un carro funebre “di prima classe” per i trasporti gratuiti, ma a quell’epoca le cremazioni si contavano sulle dita di una mano. Nei primi anni del Novecentro fu usato per il Gran Maestro Mazzoni. La Socrem nasce nel 1883 a Pistoia, una delle società più antiche d’Italia. Ne facevano parte repubblicani, interventisti, liberali, massoni, igienisti e molti medici. Il primo presidente fu un medico, il dottor Bacci. Il Tempio esiste dal 1901».

E oggi? «Oggi noi siamo sempliemente laici e siamo aperti a tutte le confessioni. Ognuno può apporre il segno del suo credo. Uno dei nostri loculi (oggi non li facciamo più) ha una bandiera del Pci e San Giuseppe insieme».
«Adesso — spiega Gargini — ci prepariamo a migliorare il nostro impianto di cremazione con un depuratore moderno, senza emissioni, fermo restando le analisi e i campionamenti dell’aria di Arpat e Asl. Comporterà una velocizzazione del procedimento e una maggiore igiene. Ultimamente, è vero, è capitato che le famiglie abbiano dovuto attendere, ma noi non possiamo fare più di cinque cremazioni al giorno. C’è chi si dispiace per questa attesa, ma noi non facciamo mai attendere più di due o tre giorni, contro i sette che aspettano le famiglie per il Tempio di Firenze. E questo è anche uno dei motivi per cui le salme vengono portate qui anche da Firenze. Utilizziamo un semplice sistema di precedenza oraria».

Il nuovo impianto dovrebbe esser pronto per il mese di agosto. Il progetto è dell’architetto Marcello Guardabascio e riguarda anche la nuova sala per il commiato. «Una tenda celeste — spiega Gargini — nasconderà l’ingresso del feretro allo sguardo e la sala — precisa — sarà più bella di quella del Tempio di Torino, la più bella d’Italia. Tutto il progetto costerà un milone e 800 mila euro e sarà interamente sostenuto dalla Socrem. Per agosto sarà pronto anche il giardino per la dispersione delle ceneri». «Tante cose sono cambiate negli anni — conclude — . Resto sbalordito delle persone anziane, nessuna si oppone più e i familiari sono sereni. Le donne escono dal Tempio con l’urna con le ceneri del marito stretta al petto e se lo portano via».