Pistoia, 20 gennaio 2010- Comincia stamani in tribunale, davanti al Collegio dei giudici presieduto da Luciano Costantini, il processo per lesioni, danneggiamento e devastazione per i fatti del 12 ottobre scorso in via di San Marco quando, nel primo pomeriggio di quella domenica, un gruppo di persone si introdusse nella sede del circolo di destra Casa Pound, ferì due persone che erano all’interno e poi prese a sprangate gli arredi.

Per quei fatti sono chiamati a rispondere sei giovani militanti nei gruppi di estrema sinistra: Juri Bartolozzi, di Pistoia, i quattro livornesi Vittorio Colombo, Selvaggio Casella, Alessandro Orfano ed Elisabetta Cipolli e il senese Alessandro Della Malva, segretario regionale dei Carc, l’unico ancora in carcere, a Parma, dove era stato trasferito da Prato. L’altro giovane pistoiese, Marco Tonarelli, è l’unico ad aver chiesto il rito alternativo abbreviato e l’udienza è fissata per il 10 marzo 2010.

Quella di stamani sarà udienza di smistamento quindi non entrerà nel vivo del dibattimento. Si dovrebbe quindi procedere, per prima cosa, alla verifica delle notifiche e alla presentazione delle richieste di costituzione di parte civile. Saranno due: quella del militante di Casa Pound, Massimo Dessì, che quel giorno rimase leggermente ferito, e quella dell’”Associazione di promozione sociale culturale e ricreativa Agogè” che ha sede presso il circolo preso di mira. Entrambi sono rappresentati dall’avvocato Marco Giampaoli del foro di Pistoia.

Il consigliere comunale di An, Alessandro Tomasi, che rimase anche lui ferito in seguito all’assalto, ha poi deciso di non costituirsi parte civile. Dopo la richiesta di prove da parte dei giudici, il dibattimento sarà dichiarato aperto e, con tutta probabilità, immediatamente rinviato. Per questa mattina, a partire dalle ore 9, è annunciato il presidio della rete Antifascista di Pistoia.

"Mercoledi (oggi) — si legge sul volantino — presso il tribunale di Pistoia si processa l’antifascismo. Si apre il processo che vede imputati 8 antifasciti (uno in carcere a Parma, sei ai domiciliari e una piede libero perchè minorenne) prelevati durante lo svolgimento di un’assemblea regionale contro le ronde con l’accusa di aver contemporaneamente danneggiato la sede di Casa Pound. L’attacco alla libertà di tutti è evidente: con un pretesto si colpiscono quegli individui che alla luce del sole si ostinano ad opporsi ad un sistema sempre più liberticida". Nel volantino si chiede quindi l’immediata liberazione di tutti gli imputati.