Pistoia, 3 novembre 2009 - La scorsa settimana la ditta Mantellassi ha dato il via alle procedure di mobilità per tutti i 23 dipendenti. Alcuni anni orsono l’azienda, che produce mobili ed è originaria di Quarrata, si era insediata nell’ex area Permaflex, e aveva assunto una parte di quegli operai che erano rimasti senza lavoro. Erano stati organizzati anche dei corsi professionali finanziati dalla Provincia, per consentire la loro riconversione produttiva.

 

La ditta Mantellassi, che successivamente era riuscita ad acquisire parte dell’area a seguito del fallimento Permaflex, lo scorso anno aveva annunciato il rilancio dell’attività. Si era parlato addirittura di un primo passo per la reindustrializzazione dell’area. Appena un anno dopo da quell’annuncio, il sogno sembra definitivamente tramontato. Per questo tornano insistenti le voci di una possibile destinazione dei terreni ad altre attività, come negozi o un centro commerciale, oppure abitazioni.

 

Varcare i cancelli dello stabilimento nei pressi di Gello sotto la pioggia leggera della mattina dà uno strano senso di immobilità. Avvolta dalla foschia, l’insegna 'Mantellassi 1926' si legge soltanto a sbatterci il naso. Nei primi piazzali dopo l’ingresso non ci sono furgoni né camion, soltanto qualche auto parcheggiata mentre in un carrello, due vecchi computer Ibm e toner usati sono stati lasciati all’aperto a prendere acqua. Serrande verdi abbassate per l’accesso ai magazzini sbarrano la strada alla curiosità di chi cerca di capire cosa ancora rimanga di una delle maggiori aree industriali di Pistoia, dopo l’apertura delle procedure di mobilità per i dipendenti dell’azienda dei divani.

 

Pur a ritmo lentissimo, nell’area, vicina alla strada che porta alla montagna, si svolgono ancora alcune attività: "C’è un fabbro, altri ancora…", ci spiega un uomo che fa capolino da una porta di uno dei capannoni più vicini all’ingresso prima di rientrare un tutta fretta alle sue attività. In un magazzino semivuoto di in uno dei piazzali più interni, due persone stanno spostando della merce. Lavorano per una ditta di imballaggi della montagna: "Questo posto è in affitto - spiega uno dei due - ma per quanto ne sappiamo a dicembre dovrebbe sgomberare". Anche ditte gestite da cinesi hanno svolto le loro attività nell’area ex Permaflex, di viavai di operai con gli occhi a mandorla non c’è traccia. Gli stessi magazzini della Mantellassi sono ancora pieni.

 

Ma cosa ne sarà dell’area di proprietà della società "Sviluppo due" una volta che l’azienda principale sarà sparita? Quale ne sarà la destinazione? Proviamo ad informarci e chiediamo del proprietario ma dopo aver fatto capolino negli uffici, una giovane impiegata ci spiega che il titolare è impegnato in una riunione e che dobbiamo richiamarlo più tardi. Soltanto più tardi, al telefono Nicola Mantellassi fornisce la sua versione, rispondendo ad alcune domande che dall’annuncio della messa in mobilità dei suoi dipendenti circolano in città. 

 

Per la sua impresa verrà aperta la procedura di concordato preventivo, ma per tutto il resto? Cosa verrà ricavato sulla superficie ad oggi occupata da attività industriali, finora affittata dalla 'Sviluppo due' alla Mantellassi? In particolare, negli ambienti si rumoreggia che l’area potrebbe essere svuotata dalla sua funzione industriale. E questo, nonostante da parte dell’amministrazione comunale sembra ci sia l’intenzione di mantenere comunque l’attuale vincolo di destinazione d’uso senza aprire a ipotesi ‘commerciali’.

 

"Il primo obiettivo - afferma Mantellassi - è quello di risolvere il problema dei posti di lavoro di operai e impiegati. Stiamo cercando di mantenerli tutti o quasi, per quanto possibile, ed è proprio a questo fine che stiamo lavorando. Anche se la soluzione non è a portata di mano, ci sono trattative in corso per cedere il valore aziendale". Al momento, niente sembra essere certo. Ogni cosa è ancora in divenire, nessuno sbocco sembra essere precluso.

 

"Ma una cosa è certa - ribatte Mantellassi -. Quest’area non morirà. Ci sono varie opzioni - specifica - ma certo ci sono persone interessate a rilevare le attività industriale, sia da un punto di vista progettuale che produttivo. Non è nemmeno da escludere - conclude - una cessione non univoca del marchio. Alcuni potrebbero essere infatti interessati anche ad un pacchetto parziale".