Pistoia, 20 febbraio 2009 - Daniela belliti non è più la segretaria provinciale del Pd. Il partito, nel corso di un’assemblea che si è svolta mercoledì sera, ha accolto a larghissima maggioranza le sue dimissioni, presentate una settimana dopo la sconfitta alle primarie della candidata da lei appoggiata, l’avvocato Cecilia Turco. Adesso Belliti continuerà a svolgere ad interim le funzioni di ordinaria amministrazione della segreteria fino alla settimana prossima, quando il partito si riunirà di nuovo per scegliere i componenti del 'triumvirato' provvisorio che traghetterà il Pd prima nell’avventura delle elezioni provinciali e quindi al congresso per il rinnovo dei vertici locali. Lo ha deciso, sempre mercoledì sera, l’assemblea provinciale, dopo aver 'ringraziato Belliti' per aver favorito, facendosi da parte, "la più ampia ricomposizione interna e la possibilità per il partito di "dotarsi dell’assetto più credibile e unitario a gestire la fase dei prossimi mesi": nel documento votato dall’organismo collegiale, si parla della sostituzione della segretaria con un "coordinamento snello, autorevole e rappresentativo di tutto il Partito". Sarà, si dice ai piani alti di corso Gramsci, un "triumvirato che tenga insieme tutte le anime del pd pistoiese": l’intesa sui nomi doveva essere trovata nel corso dell’assemblea appena passata, ma le divisioni interne hanno impedito un rapido accordo e la scelta è così slittata alla prossima convocazione, prevista per la settimana a venire. "E’ stato un grande onore essere la prima segretaria del partito democratico a Pistoia" , ha commentato ieri mattina nella sede provinciale del Pd Daniela Belliti, illustrando i motivi delle sue dimissioni. "Non le ho rassegnate perchè la candidata da me sostenuta, Cecilia Turco, ha perso le primarie – ha tenuto a precisare – ma perchè, in questa sfida è stato sconfitto, almeno temporaneamente, il progetto di rinnovamento della società pistoiese di cui sono stata promotrice". Un programma cui l’ex segretaria ribadisce di «non voler abbandonare", ma che, in tutta evidenza, richiede "tempi di realizzazione più lunghi".

 

L’esigenza, improcrastinabile, "di vero rinnovamento" è testimoniata, secondo Belliti, dall’esito di altre primarie locali effettuate in Toscana e dal risultato delle elezioni regionali sarde: "il Pd ha un futuro solo se si cambia davvero rispetto al passato, e questo vale anche a Pistoia", ha detto. "Da oltre dieci anni, nelle classifiche del Sole 24 Ore sul tenore di vita, il nostro territorio è relegato nella fascia medio - bassa delle province italiane, intorno al 70esimo posto. E’ il segno di una crisi persistente, economica ma anche politica, che richiede di essere affrontata a viso aperto una volta per tutte". Per questo motivo Belliti lancia un appello alla vincitrice delle primarie, Federica Fratoni: «Abbiamo stretto una nuova alleanza con i partiti di sinistra, abbiamo un grande programma di coalizione, adesso è necessario far arrivare agli elettori un messaggio di cambiamento reale, genuino». Anche perchè, puntualizza, «la lettura del voto alle primarie mette in luce un forte disagio a sinistra del Pd, proprio mentre il centrodestra, sfruttando anche la grave situazione nazionale del partito democratico, cerca con forza di riorganizzarsi per giocarsi fino in fondo la partita delle elezioni provinciali". Nonostante la batosta alle primarie, in ogni caso, l’avventura politica di Belliti non finisce qui. Lei stessa lo chiarisce subito, concedendosi una battuta sulle più volte tentazioni di ritiro terzomondista più volte manifestate dall’ex segretario nazionale Veltroni: "resto comunque a far parte di questa classe dirigente – precisa - con tutte le responsabilità che da ciò conseguono. Quanto al mio futuro, vedremo: ma di sicuro non andrò in Africa".