{{IMG_SX}}Pistoia, luglio 2008 - Ecco le e-mail dei nostri lettori:

 Da: Priscilla Mazzola [mailto:[email protected]]
Inviato: mer 16/07/2008 14.22
Gentile redazione,vorrei esprimere un paio di considerazioni riguardo all'idea di far svolgere la festa del PD in pieno centro a fine agosto. Con la prima voglio esprimere la mia enorme irritazione per l'occupazione del centro da parte della forza di maggioranza, atto di estrema arroganza con cui si fa in modo che non sia più il cittadino ad andare alla festa, ma la stessa festa ad imporsi al cittadino: si teme forse che il nuovo effetto Di Pietro, unitamente all'onda lunga della vittoria del centrodestra, porti al flop della manifestazione ubicata allo stadio? Certamente si offende l'intelligenza del cittadino se si pretende di far credere che la festa sarà di basso profilo e di basso impatto, con poche bandiere, poco caos e pochi problemi per i residenti. Sarà motivo di tristezza vedere deturpato il centro storico da bandiere di partito, striscioni pubblicitari, stand di ogni tipo, lascio immaginare il gradimento del turista in visita alla città. La seconda considerazione riguarda il ruolo del comitato centro storico nella vicenda. Premessa doverosa è che la sottoscritta non intende sminuire in alcun modo qualunque tentativo di associazionismo volto ad occuparsi del miglioramento della città. Quel che desta perplessità è il ruolo che il comitato si è auto-assegnato, e che l'amministrazione locale ha tutto l'interesse a riconoscergli: mi sfugge il motivo, in altre parole, per il quale la Giunta, interpellando il comitato, creda di rivolgersi al centro storico tutto. Io credo che il comitato non abbia nessuna legittimazione a rappresentare nient'altro che se stesso e gli iscritti che vi hanno aderito. Temo, però, che il numero totale di residenti che si rifanno al Gorone pensiero siano una percentuale irrisoria del totale dei residenti del centro. Ecco perché mi irrita enormemente che la Giunta chieda il benestare al comitato; lo chieda a tutti noi residenti, e sono pronta a scommettere che non troverà lo stesso appoggio che il comitato, autentica cassa di risonanza del Governo della città, non fa mai mancare a Berti e compagni.

 Priscilla Mazzola

 

 

Da: Simone Esposito [mailto:[email protected]]
Inviato: mer 16/07/2008 15.16
Sono assolutamente contrario alla festa del partito democratico nel centro di Pistoia. Prima di tutto perchè è la festa di un partito e non vedo perchè a differenza degli altri non possa collocare il suo baraccone dove gli altri anni. Secondo, non essendo personalmente un loro elettore, non vedo perchè, recandomi in centro, sia costretto ad imbattermi nella loro festa. Terzo, in quanto ritengo che detta scelta sia esclusivamente strategica e finalizzata a realizzare più profitto possibile strumentalizzando gli interessi dei commercianti a discapito del quieto vivere del resto della cittadinanza . Si sono accorti che durante la bella stagione alle persone non dispiace passeggiare nel centro storico, le notti bianche hanno ottenuto un buon riscontro, e ne vogliono approfittare. Evidentemente hanno constatato un calo d' affluenza negli anni: con la scomparsa del vecchio PCI e la frammentazione in mille partitini, dediti molto più alla filosofia che alla politica, e l'eliminazione della vecchia festa dell' Unità, cara a molti compagni, è rimasta l'anima speculativa del vecchio partito, ben rappresentata nella nostra città. E' la nuova filosofia della sinistra rosso sbiadita, tendente al verde, quella di concentare i propri interessi in aree vaste.
Il centro di Pistoia è un gioiellino da preservare dagli interessi di partito, ed è giusto che la gente, capace di aprezzarlo, se lo goda scevro da bancarelle di vario genere.
 

Simone Esposito

 

 

Da: piero.bargellini [mailto:[email protected]]
Inviato: mer 16/07/2008 9.50
Gentile signore, sono il responsabile della Festa del Pd e ho visto la sua intevista rilasciata a La Nazione che ci legge per conoscenza. Prima di tutto vorrei tranquillizzarla, nessuno friggerà nulla da nessuna parte. Niente rosticciana e niente scalsicce. Sappiamo che abbiamo un bellissimo centro storico e, come lei, vorremmo valorizzarlo. Il comparto della Sala è già saturo e non verrà utilizzato. Ci sono invece piazze e piazzette del centro che sono dimenticate e, come dice il rappresentante del Comintato del Centro Storico, declassate a orinatoi per cani e cristiani. I Panciatichi e i Cancellieri non sarebbero contenti nel vedere le loro vie diventate dei Vespasiani. L'unico bar di piazza della Sapienza ha chiuso per mancanza di clienti, via della Madonna è una strada morta, e piazza san Lorenzo è una piazza del tutto marginale per i pistoiesi; molti esercizi pubblici soffrono una crisi
economica che li porterà alla chiusura tra breve. In piazza san Francesco si ritrovano i nostri giovani cui
però nulla riesce a coinvolgerli e ad emozionarli se non un bicchiere di birra o qualche innocente (per ora) spinello. Il coinvolgimento degli studenti della nostra eccellente scuola di musica, che pochi pistoiesi conoscono, far conoscere le nostre quattro compagnie teatrali dilettati, rinvigorire la tradizione operistica pistoiese attraverso il suo tenore di fama nazionale e internazionale, credo che avrebbe fatto piacere a Lorenzo dei Medici, mecenate per eccellenza. Allargare l'idea di Centro storico è un modo per diminuire la pressione sul comparto della Sala, che lo ripeto, non toccheremo. Capisco che l'avvocato Capecchi sia pregiudizialmente
contrario, visto che utilizzeremo piazzetta Romana per la presentazione dei libri e per concerti di archi e le corali
cittadine, dato che ha lo studio prospicente la piazza, ma credo anche che ne potrebbe trarre un vantaggio culturale anche lui, come avrebbe certamente fatto il cardinale Rospigliosi, poi papa Clemente IX. Sono a sua completa disposizione per ogni eventuale delucidazione in merito e soprattutto per fornirle indicazioni veritiere
 

Piero Bargellini

 

 

SULLA PROPOSTA DELLA FESTA DEL PD IN CENTRO. L’ipotesi di festa del partito democratico in pieno centro cittadino è innanzitutto un problema culturale. Ma la questione non riguarda il tasso di cultura che una festa di partito è in grado di proporre (anche se tra tombole e ruote della fortuna, credo sia permesso nutrire qualche dubbio), quanto la scelta stessa di occupare il centro storico. L’idea che si debba ad ogni costo vitalizzare il centro cittadino invadendolo fa parte di una cultura che non appartiene a tanti, anche tra gli elettori del Pd. Non trovo nulla di nuovo né di innovativo in questo modo di guardare agli spazi cittadini. Nell’idea cioè che ogni spazio vuoto debba essere riempito, ogni giorno più tranquillo reso frenetico, ogni silenzio colmato di rumori. Mi sembra che questa sia la strada (in discesa, verso il baratro) che con allegra incoscienza abbiamo intrapreso da un po’ di tempo. Ma davvero questo significa fare più bella e dinamica la nostra città? E’ questo davvero il modo per riempire di vita le strade e le piazze? A tutti consiglierei la lettura di un poemetto di Patrizia Cavalli (la lettura è agevole, si tratta di poche decine di versi perlopiù intrisi di un’ironia garbata e divertente) che comincia così: “L’aria è di tutti, non è di tutti l’aria? / Così è una piazza, spazio di città. / Pubblico spazio ossia pubblica aria / che se è di tutti non può essere occupata / perché diventerebbe aria privata”. Tra l’altro la Cavalli ha letto questo poemetto anche a Pistoia in occasione di una rassegna di poesia con la presenza di poeti italiani ed europei tra i più importanti. La lettura, si vede, non ha prodotto risultato, complice la nessuna invadenza della poesia, per sua natura poco rumorosa, e la tradizionale disattenzione della politica verso ogni forma di cultura che non sia “evento” e dunque immediatamente traducibile in consenso elettorale. Le piazze e le strade di una città, ancor più quelle del centro, sono di tutti, “pubblico spazio” appunto. Il problema non è dunque quello di ripulire, di lasciare tutto com’era, di garantire i parcheggi per i residenti. E’ piuttosto quello di lasciare che lo spazio cittadino possa essere vissuto da tutti, in piena tranquillità e armonia. E’ questo, al giorno d’oggi, il traguardo veramente innovativo. Invece musica quasi tutte le sere (spesso di non eccelsa qualità ma diffusa a notevole volume), cene in via Cavour, convivi in piazza Duomo, tornei di questo e di quell’altro. Ora la festa del Pd. E poi?  Il centro storico di Pistoia è uno spazio pubblico speciale. Noi cittadini siamo dei privilegiati a poterne godere tutti i giorni. Per questo dovremmo capire che è ingiusto abusarne. “Dunque una piazza va lasciata in pace, / non è merce da farne propaganda. / Ci pensa lei sola ad animarsi, / quello che importa è che sia pubblica piazza. / Si vuota si riempie e poi si vuota, (…) E se non è così / non è più piazza, è privata terrazza / o lugubre infinito lunapark”.

Giuseppe Grattacaso

(presidente Atp)