Segnare aiuta a segnare come vincere aiuta a vincere. Uno dei capisaldi fondamentali della risalita nerazzurra è, senza ombra di dubbio, il suo reparto offensivo. Quello nerazzurro è il secondo migliore del torneo cadetto ed è sempre stato un punto fermo di questa stagione, anche nei momenti di maggiore difficoltà. Sono tre i giocatori-simbolo su cui si è retto l’attacco del Pisa: Masucci, Gliozzi e Torregrossa. ‘Tano’ ha raccolto il testimone a cavallo dei suoi 38 anni quando i compagni di reparto erano ancora fuori ai box, non erano ancora pronti al calcio italiano, o semplicemente, non erano ancora arrivati. Con Masucci il Pisa ha un punto fermo d’esperienza, un capitano e sì, anche un padre per compagni e tifosi. Gliozzi invece è stata la sorpresa più importante della gestione D’Angelo. La risalita nerazzurra è partita in realtà direttamente dai suoi piedi, prima ancora del ritorno de tecnico, con il pareggio di Venezia. Da ‘quarta punta del Como’ a capocannoniere del Pisa e bomber atipico. Le sue cinque reti hanno un peso specifico talmente importante nell’attuale striscia positiva nerazzurra da risultare determinanti per recuperare 9 posizioni in 7 gare. Poi c’è Torregrossa, corteggiato a lungo, curato e coccolato, prima di un nuovo infortunio che ha condannato, di fatto, la gestione Maran. Una volta rientrato, Torregrossa ha saputo essere guida come pochi attraverso assist, gol e la sua contagiosa positività, culminata con la sua prima e storica convocazione nella nazionale venezuelana. Olimpiu Morutan invece è il ‘giocatore di mezzo’, con un inizio spaesato e complicato, prima di diventare uno dei migliori trequartisti-ali della Serie B, tanto da vincere l’MVP della dodicesima giornata di campionato. Rappresenta il trait d’union tra la via vecchia e quella nuova. Il Pisa si sa, non è una squadra dalle mezze misure come il suo attacco che, dopo i suoi strabordanti alfieri, vede almeno 3 giocatori essere ancora indietro rispetto agli altri. La delusione più grande è Matteo Tramoni, le cui straordinarie qualità per il momento si sono solo intraviste, ma non riesce ad essere concreto come Morutan. Chi si è perso e non si è ancora ritrovato è Giuseppe Sibilli, ancora fantasma di sé stesso. Il flop è il giovane Cissé, bocciato anche per scelta tecnica e lontanissimo da essere utile, per il momento, alla squadra. Michele Bufalino