Tantissimo entusiasmo e idee chiare. Il SudTirol che arriva all’Arena Garibaldi per disputare uno scontro diretto in ottica playoff è una matricola all’apparenza spensierata: con un vecchio volpone della categoria come Pierpaolo Bisoli in panchina, la formazione altoatesina ha dismesso il vestito da Cenerentola per indossare quello di compagine pragmatica e smaliziata. Dopo una partenza a handicap, l’arrivo dell’esperto tecnico emiliano ha dato la sterzata che tutto l’ambiente sperava: la prima vittoria in cadetteria nella storia del club, esattamente un girone fa contro la squadra che era arrivata a una traversa dalla Serie A a fine maggio, ha fatto il resto. Bisoli ha sfruttato l’entusiasmo degli "ultimi arrivati" in categoria per cementare un’impostazione tattica composta da sacrificio estremo e totale, grande dinamismo sul rettangolo verde, forte affidamento al proprio centravanti e libertà di inventare per i calciatori con maggiore estro. Lo schieramento di riferimento è il 4-4-2, nel quale la difesa è guidata dall’esperienza di Poluzzi tra i pali e dal carisma di Masiello (ex Genoa e Bari, tra le altre). Le chiavi della regia sono affidate a Tait, uno che ai piedi delle Alpi ha messo insieme finora qualcosa come 308 presenze ufficiali. Ma i due profili da monitorare con attenzione sono Rover e Odogwu, spesso schierati in tandem sul fronte offensivo. Il primo è un "tuttofare" dalla trequarti in su e ha già messo a referto 5 reti. Il secondo è il personaggio copertina dell’ultimo periodo in casa tirolese: 8 reti, 2 assist, due lauree in Economia e un master. Buona parte dei 35 punti in classifica i biancorossi li devono alle sue qualità. M.A.