Si torna a correre oggi a San Rossore in un pomeriggio che registra la terza opportunità nella stagione per quei cavalli di non eccelsa categoria che, in un sorta di circuito sulle tre diverse distanze, potranno disputare (purché piazzati nelle qualifiche) alle finali del 26 marzo. In quell’occasione avranno l’opportunità di vincere un premio ben più alto (euro 13.200) di quello al quale abitualmente concorrono. E’ un modo, questo, per premiare le piccole scuderie che rappresentano l’ossatura di molte riunioni di corse. Va anche segnalato come la corsa di centro, l’handicap sui 1500 riservato ai puledri, sia dedicato a Enrico Falconetti, cioè proprio a un allenatore del passato la cui storia rappresenta quel tessuto di piccole scuderie e di non eccelsi cavalli ai quali si rivolge l’iniziativa del circuito. Troviamo Enrico Falconetti, famiglia di sellai a Barbaricina, nell’Annuario del Jockey Club del 1937 come allievo fantino dell’allenatore Giulio Menicagli. Poi le prime monte per la razza del Soldo e, con il dopoguerra, uscito dal peso, ecco il tentativo di intraprendere la professione di trainer. Cavalli di non eccelsa qualità, qualche buon soggetto infortunato da recuperare, già appartenente a grandi scuderie, di tanto in tanto un colpo fortunato. Fu questo il percorso di Enrico Falconetti che in trent’anni di carriera non perse l’occasione di ricostruire anche qualche buon cavallo portandolo alla fama, come l’ottimo Chiriqui che dominò nella velocità dopo averlo recuperato da un grave infortunio, o dell’ostacolista Corsaro II.  Renzo Castelli

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Si torna a correre oggi a San Rossore in un pomeriggio che registra la terza opportunità nella stagione per quei cavalli di non eccelsa categoria che, in un sorta di circuito sulle tre diverse distanze, potranno disputare (purché piazzati nelle qualifiche) alle finali del 26 marzo. In quell’occasione avranno l’opportunità di vincere un premio ben più alto (euro 13.200) di quello al quale abitualmente concorrono. E’ un modo, questo, per premiare le piccole scuderie che rappresentano l’ossatura di molte riunioni di corse. Va anche segnalato come la corsa di centro, l’handicap sui 1500 riservato ai puledri, sia dedicato a Enrico Falconetti, cioè proprio a un allenatore del passato la cui storia rappresenta quel tessuto di piccole scuderie e di non eccelsi cavalli ai quali si rivolge l’iniziativa del circuito. Troviamo Enrico Falconetti, famiglia di sellai a Barbaricina, nell’Annuario del Jockey Club del 1937 come allievo fantino dell’allenatore Giulio Menicagli. Poi le prime monte per la razza del Soldo e, con il dopoguerra, uscito dal peso, ecco il tentativo di intraprendere la professione di trainer. Cavalli di non eccelsa qualità, qualche buon soggetto infortunato da recuperare, già appartenente a grandi scuderie, di tanto in tanto un colpo fortunato. Fu questo il percorso di Enrico Falconetti che in trent’anni di carriera non perse l’occasione di ricostruire anche qualche buon cavallo portandolo alla fama, come l’ottimo Chiriqui che dominò nella velocità dopo averlo recuperato da un grave infortunio, o dell’ostacolista Corsaro II. 
Renzo Castelli

San Rossore, fra le sette corse di oggi  c’è anche la “Enrico Falconetti story”    

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