Il mercato invernale, come ormai capita da diversi anni a questa parte, in casa nerazzurra non ha dovuto apportare significative aggiunte per "riparare" ciò che nei mesi precedenti era stato sbagliato. Lo Sporting Club ha potenziato l’organico là dove i risultati e le prestazioni hanno evidenziato margini di miglioramento e necessità di ricambio. Può essere letto con questa lente lo scambio di prestiti col Modena tra Ionita e Gargiulo: il moldavo – purtroppo – non è mai riuscito a calarsi pienamente nei meccanismi di Maran prima e D’Angelo poi; l’auspicio è che il 26enne campano possa farlo con maggiore successo, perché i nerazzurri hanno bisogno di trovare qualche guizzo dai centrocampisti sotto porta. L’attenzione alla programmazione e alla valorizzazione del parco giocatori non è stata messa da parte neppure stavolta, se guardiamo all’innesto di Emanuele Zuelli: del regista 21enne arrivato dalla Juve e cresciuto nel Chievo se ne parla un gran bene e potrebbe rivelarsi una risorsa molto utile per far rifiatare all’occorrenza Nagy e Marin. Così come va in questa direzione l’acquisto di Stefano Moreo e il riscatto completo del cartellino di Ernesto Torregrossa: il Pisa spende, ma lo fa con oculatezza e con la convinzione di rinforzarsi (l’attacco, sulla carta, adesso è atomico). Ma l’operazione che più delle altre potrebbe regalare all’organico quel pizzico di imprevedibilità in più dalla trequarti in su è quella che, al momento, non è ancora stata perfezionata: riportare Beppe Sibilli all’interno del progetto sportivo e nelle rotazioni della formazione titolare. Comprensibilmente, nelle due settimane finali delle trattative, D’Angelo ha voluto preservare il ragazzo e lo spogliatoio lasciando l’attaccante partenopeo fuori dalle convocazioni per le sfide con Como e Genoa. Erano troppe le voci e le indiscrezioni che si rincorrevano in città e fuori per consentire a Sibilli di rimanere pienamente concentrato sul campo. Adesso che però il giocatore fino a giugno – almeno – resterà a libro paga della società, sarebbe opportuno recuperarlo psicologicamente e moralmente, perché le intuizioni e i colpi dettati dall’istinto di Sibilli rappresentano un unicum da sfruttare per lo sprint finale. Non a caso il Frosinone aveva tutte le intenzioni di inserirlo nel proprio organico. M.A.