"Più dell’errore conta il risultato del campo". Così il giudice respinge il ricorso del Pisa

Riconosciuto l’errore del Cittadella, ma la sanzione è soltanto una multa. Nerazzurri infuriati pronti a presentare un nuovo reclamo

"Più dell’errore conta il risultato del campo". Così il giudice respinge il ricorso del Pisa

Il tecnico Filippo Inzaghi, 51 anni, mentre dirige la squadra

di Michele Bufalino

Riconosciuto l’errore del Cittadella, ma il ricorso del Pisa è stato respinto. E’ quanto emerso nelle decisioni del giudice sportivo Luca Lo Giudice, nella riunione di ieri, dopo aver analizzato le carte in relazione alla regolarità della sfida con i granata dello scorso 27 agosto, terminata in parità. Come noto i nerazzurri segnalavano la posizione irregolare di Jacopo Desogus, non indicato nella distinta consegnata prima dell’inizio della gara e poi entrato al 71’ del match. Gli atti e i documenti confermano, in sostanza, l’errore della società padovana. "Il Cittadella non aveva inserito il calciatore Desogus prima del match nella distinta – si legge nella ricostruzione del giudice –. Il giocatore tuttavia era presente in panchina e v’è prova fotografica".

La giustizia sportiva poi conferma tutti gli errori successivi dei granata, anche con le indiscrezioni pubblicate nei giorni scorsi: "Alle 20.44, a partita in corso, il Cittadella caricava sul portale della Lega un altro elenco dei partecipanti alla gara ("Seconda Distinta"), ove al posto del calciatore De Luca, veniva inserito Desogus - spiega il giudice sportivo -. Circostanze queste confermate anche dal che riferisce di aver ricevuto alle 20.44 dal portale della Lega la comunicazione del deposito della seconda distinta e poi di aver ricevuto al termine del primo tempo, all’incirca verso le 21.20, la stessa in versione cartacea".

Addirittura viene confermata anche la violazione della regola: "Il Cittadella ha contravvenuto alla regola n.3 del regolamento del Giuoco del Calcio, atteso che gli elenchi nominativi del calciatori delle squadre che devono essere presentati prima dell’inizio della gara, hanno un valore decisivo ai fini della partecipazione alla gara, nonché dell’individuazione dei calciatori. Le squadre possono cambiare i nominativi già indicati fino a che il gioco non abbia avuto inizio". La sazione, tuttavia, è stata nulla più di una multa, con diecimila euro al Cittadella e duemila euro al dirigente Federico Cerantola, autore dell’errore. Il giudice infatti, nel valutare la sanzione, ha stabilito che "la portata delle sanzioni che, peraltro, possono in maniera significativa spezzare gli equilibri dei campionati i cui esiti, dovrebbero essere solo il frutto del merito sportivo".

Inoltre "la modifica, dopo l’inizio della partita, dell’elenco dei calciatori viola la norma dell’art. 3 del regolamento, ma tale violazione non è prevista nel tassativo elenco dell’art. 10 del codice di giustizia sportiva tra le circostanze punite con la perdita della partita". Si crea quindi un precedente potenzialmente pericoloso perché le distinte così potrebbero perdere di valore. A partire dalla sentenza di ieri basterà inserire qualche altro giocatore in distinta successivamente all’inizio della partita, in emergenza, anche tra quelli in tribuna, per poterlo far scendere in campo. Con una violazione che, al massimo, potrebbe comportare una semplice multa. Il Pisa in queste ore sta valutando l’intenzione di procedere anche ai successivi gradi di giudizio, ovvero la corte d’appello federale e il collegio di garanzia. C’è tempo fino a sabato per presentare il nuovo ricorso, ma la società è orientata a proseguire. A livello federale infatti la sentenza potrebbe essere valutata diversamente proprio per evitare che, con una sanzione così modesta, in futuro altri possano aggirare la regola.

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