Pisa, magia senza fine. Sbancata Ferrara

Una rete di Sibilli decide il match con la Spal, nerazzurri quinti in classifica e con cammino da record. E’ un Natale dolcissimo

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di Saverio Bargagna

Pare essere ingordi, eppure quanta voglia c’è adesso di guardare ancora più in su: scrutare, quasi di nascosto, a che punto stanno le prime due della classe. Esagerati senza dubbio, bulimici forse, malati di un ottimismo irrazionale: ma come fare altrimenti di fronte ad un Pisa tanto devastante? Siamo di fronte a un cammino che – nelle proporzioni che sta assumendo – ha davvero ben poco di normale. Oggi, in città, prolificano i profeti dell’ultima ora, quelli che: ‘Io lo sapevo che con D’Angelo avremmo fatto così. L’ho detto subito...’. No, a questo non ce lo meritiamo. Tutti confidavamo e credevamo possibile un cambio di rotta post Maran, ma qui stiamo parlando di un evento quasi unico in un campionato livellato come la Serie B e non era prevedibile. Quattordicesimo risultato utile consecutivo (mai così bene in cadetteria nella storia), 27 punti in 13 partite, miglior attacco, 495 minuti senza subire gol. Dall’ultimo posto alla quinta posizione, forzando tutti i tempi e prendendo a schiaffi chiunque si presenti sotto. Il 24 ottobre, dopo Pisa-Modena, i nerazzurri escono dalla zona retrocessione, il 9 dicembre entrano nella zona playoff, il 26 dicembre iniziano a mirare ai piani altissimi. Chi dice: ‘Lo sapevo!’ giustamente confidava in D’Angelo e in questa rosa, ma un cammino perfetto simile va celebrato e non va dato per scontato perché resterà nella storia.

Contro la Spal uno scatto racconta molto, se non tutto. Minuto 88’, un calciatore emiliano (Proia, ndr) calcia verso la porta di Livieri che si distende e blocca a terra. Primo e ultimo tiro della compagine di casa diretto verso la porta nerazzurra. Al contrario sul nostro taccuino abbiamo già scarabocchiato 6 appunti con le trame nerazzurre: il gol di Sibilli e altre cinque occasioni nette o (addirittura) clamorose che potevano rendere il risultato più comodo. Per carità, non stiamo dicendo che la Spal fosse avversario morbido, tutt’altro. Per piegare le resistenze della squadra di De Rossi il Pisa ha dovuto faticare assai e lavorare duramente mettendo a frutto tutte le proprie conoscenze tattiche e aggiungendo dosi di abnegazione e qualità tecniche individuali. Il primo tempo, infatti, è equilibratissimo. D’Angelo perde Torregrossa per infortunio e, al suo posto, inserisce Sibilli mentre la Spal segna un gol con Rabbi, annullato (giustamente) per fuorigioco. E’ quindi nelle ripresa che che il Pisa esce con foga. Nove minuti e Sibilli timbra il cartellino, quindi sette minuti più tardi la Spal resta in dieci per il doppio "giallo" a Murgia: la partita svolta. Gliozzi e Morutan potrebbero chiudere i conti, ma vi vanno soltanto vicino. La Spal ci mette il cuore, ma poco altro e, alla fine, si arrende.

E adesso? Diciannove giorni di stop. Si chiude il girone d’andata e si riparte il 14 gennaio in casa contro il Cittadella. Quasi tre settimane per rispondere ad una domanda: che fare sul mercato? Il pensiero di cambiare anche una sola virgola a questo gruppo fa venire l’orticaria. Questa squadra non ha ruoli scoperti. Eppure resta quella tentazione di dire: ‘Ma dove guardiamo oggi? Ancora più in alto? E allora se aggiungessimo ancora qualcosa?". Magari un solo colpo? Ma in quale reparto? Domanda intrigante, risposta affatto scontata.