"PISA FIDATI DI LUCA"

Filippo Galli promuove Vido "E’ un talento, andrà oltre la B"

di Francesco Paletti

"Vido? E’ il più forte ‘97 che sia passato da Milanello: è un talento indiscusso ed è un dispiacere che a 23 anni, non sia ancora riuscito a spiccare il volo". E’ decisamente pesante l’endorsement per il talento dell’Atalanta, arrivato a gennaio dopo una prima parte di stagione giocata nel Crotone, che è anche l’indiziato numero uno per la sostituzione di Masucci, messo ko da una distorsione al ginocchio. Perché è firmato da Filippo Galli, jolly difensivo del Milan di Sacchi e Capello, ma soprattutto ex direttore generale del settore giovanile del Milan, la "cantera" in cui è cresciuto il giovane attaccante nerazzurro. "Al fianco di Marconi, io sinceramente lo vedo benissimo anche perché Luca (Vido ndr) a mio parere è più una seconda punta che un centravanti classico, per quanto sia in grado di farsi rispettare anche in area di rigore – sottolinea -: se dovesse toccare a lui sostituire Masucci, quello è proprio il ruolo in cui, secondo me, è in grado di dare il meglio".

Lo aspetta ancora Filippo Galli, chiamato un paio d’anni fa a Coverciano da Demetrio Albertini per promuovere lo sviluppo del calcio giovanile e scolastico del settore tecnico della Figc. "Perché Pisa è senz’altro una piazza prestigiosa, ma un talento del genere merita palcoscenici diversi rispetto a quelli della serie B – sottolinea-: spero proprio che l’esperienza all’ombra della Torre possa essergli utile per trovare quella continuità di rendimento che, finora, gli è sempre un po’ mancata per fare il grande salto". E’ proprio quello, infatti, secondo l’ex responsabile delle giovanili rossonere la pecca maggiore di Vido: "Alterna grandissime prestazioni a qualche partita un po’ sottotono e anche nella stessa partita riesce a rendere facili giocate apparentemente complicatissime e poi, talvolta, si perde sbagliando quelle più semplici – sorride-: sono limiti sicuramente, ma su cui si può lavorare senza problemi. L’età e la qualità sono dalla sua parte". L’esempio, per altro, l’attaccante nerazzurro ce l’ha in casa. O, meglio, nello spogliatoio: "Gori alla Juve? Sono contento per lui, è un riconoscimento importante per il percorso di crescita che ha fatto negli ultimi anni, soprattutto sul piano caratteriale – sottolinea Galli-: negli anni al Milan, infatti, accusava un po’ troppo il contraccolpo psicologico degli errori, un problema invero abbastanza frequente con i giovani portieri. Però credo ci abbia lavorato molto sopra perché, adesso, quel genere di difficoltà affiora assai più raramente".

E’ sorpreso l’ex rossonero dalla crescita repentina del portiere nerazzurro e non ha problemi ad ammetterlo: "Lo prendemmo dal Brescia spendendo una somma importante su forte stimolo di Inzaghi che credeva moltissimo in lui – dice -. Le qualità fisiche e tecniche c’erano tutte, ma temevo che quelle vulnerabilità psicologiche potessero condizionarlo più a lungo nel prosieguo della sua carriera: un errore tecnico, infatti, si corregge con il lavoro in allenamento ma il lavoro sulla testa dei calciatori è sempre più complicato. Contano moltissimo le motivazioni personali e Stefano (Gori ndr) è stato bravissimo soprattutto sotto questo profilo".