"Ora alziamo noi la Vocina per salutarti"

Cori, striscioni, bandiere e lacrime: oltre duemila persone all’Arena Garibaldi per l’ultimo saluto a Aureliano Nardini

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Il cielo è un po’ più nero e meno azzurro e piange per "Vocina". Un’accoglienza quasi regale per l’ultimo saluto ad Aureliano Nardini, scomparso a 89 anni, storico custode e factotum dell’Arena Garibaldi. Ieri il tempio del calcio pisano è stato teatro di una sorta di funerale popolare, riservata in passato solo per il grande presidentissimo Romeo Anconetani, nel 1999. Oltre 2000 persone hanno popolato i gradoni della Curva Nord, aperta per l’occasione, per omaggiare Vocina. Un momento toccante, anticipato dalla camera ardente e dalla benedizione alle 14.30 alla Pubblica Assistenza di via Bargagna. Da lì il feretro di Nardini è stato accompagnato all’Arena Garibaldi alle 15, per un ultimo saluto dal prato dello stadio, davanti alla Curva.

Cori e striscioni, bandiere e lacrime, ma anche ricordi. Accompagnato dai suoi familiari, Vocina è stato accolto prima da un applauso e poi da un lungo coro, l’inno del Pisa Sporting Club "Dalla Cittadella fino al mar". Quindi è stata la volta del coro "Alza la voce, Vocina alza la voce", replicato anche da uno striscione posto proprio davanti al settore più caldo dello stadio. "Ora alziamo noi la vocina per te. I tuoi ragazzi della Nord" è stato il messaggio dei supporter nerazzurri, mentre anche la stessa famiglia Nardini ha srotolato uno striscione, per ringraziare chi è voluto essere presente per dare l’ultimo saluto a un personaggio che ha lavorato per la società nerazzurra ininterrottamente dagli anni ’50 del secolo scorso fino al 2020, tanto da diventare la più longeva figura professionale della storia calcistica pisana.

La pioggia si è fermata per qualche minuto, giusto il tempo di attendere il dispiegarsi delle bandiere e di attendere la bara. Anche la "vecchia guardia" nerazzurra ha dato un ultimo saluto ad Aureliano Nardini, con Robert Gucher, Alessandro De Vitis e Gaetano Masucci che hanno portato una maglia ufficiale del Pisa con il numero 1 e la scritta "Vocina" da apporre sulla bara. Dopo la ‘cerimonia’ i calciatori, accompagnati dal vice allenatore Riccardo Taddei e da Riccardo Silvestri, in rappresentanza della società, hanno fatto le condoglianze alla famiglia. Dall’Arena è poi partito l’ultimo viaggio di Vocina, verso il cimitero di San Michele.

Michele Bufalino