Il calciomercato invernale nerazzurro si è basato su tre principi fondanti: preservare il gruppo, potare i rami secchi, riscattare gli asset su cui la società ha deciso di investire per il futuro. Una linea dettata e condivisa fin da dicembre dai vertici di via Cesare Battisti. Ecco perché, in entrata, sono stati effettuati solo acquisti mirati, come la lunga trattativa portata a termine con determinazione per Stefano Moreo, che arricchisce il reparto offensivo con caratteristiche inedite per Luca D’Angelo. Inoltre, a centrocampo due novità, con l’ingresso di un calciatore polivalente come Mario Gargiulo dal Modena, su cui i nerazzurri si sono riservati il diritto di riscatto, e un giovane di belle speranze acquistato dalla Juventus, l’ambidestro Emanuele Zuelli. Due nuove soluzioni che potranno interfacciarsi ai calciatori rimasti in squadra e, non è escluso, chissà che Gargiulo (foto), vista anche l’indisponibilità di Marin per squalifica, con il Sud Tirol non possa già giocare entrando a partita in corso. In uscita, da un lato l’esigenza di far giocare chi trovava poco spazio, come Roko Jureskin, inviato al Benevento, su cui la società scommette per il futuro, conservando il controriscatto dai sanniti, dall’altro trovare una squadra a chi era rimasto fuori lista (Gucher e Santoro) e cedere chi non ha convinto come Artur Ionita, liberando anche parte di un ingaggio tra i più onerosi della squadra. Importante la mossa volta ad anticipare i riscatti di Ernesto Torregrossa e Simone Canestrelli, il cui risparmio è stato di circa 1,4 milioni di euro rispetto alle cifre pattuite in estate. Il numero 10 completa così un lungo percorso, portato avanti fin dall’estate dalla società, mentre il difensore, come nel caso di Jureskin, va a giocare dove potrà crescere, a Como, prima di rientrare alla base. Un mercato più che positivo, funzionale alle esigenze dell’allenatore Luca D’Angelo, che potrà sentire la squadra più sua, visto che alcuni alfieri di Maran non fanno più parte del gruppo (Ionita e Cissè), e atto a continuare a lottare per la promozione. Unico nodo da sciogliere il "caso Sibilli", che rischia di prendere il posto di Gucher tra gli epurati. Chissà se l’opera di mediazione degli uomini spogliatoio e dello staff con la società produrrà frutti positivi. Michele Bufalino