Mauricius si prende la Gran Corsa Siepi

Velo Dipinto, che aveva condotto per tutta la gara, superata nel tratto finale. Don Carlo a sorpresa vince la ‘classica’ dei 4 anni

Il grigio Mauricius, favorito a quota irrisoria, ha vinto (nella foto), con la monta di Joszeph Bartos, la 39^ Gran Cosa Siepi di Pisa battendo una coraggiosa Velo Dipinto che ha ceduto al rivale soltanto nel tratto finale dopo aver condotto per tutta la gara. Va così in archivio, senza sorprese, la prova di centro di una giornata ricca di spunti tecnici ma povera di... gradi sul termometro. Come dire, giornata gelida. Venti giorni fa la mimosa, ingannata dal caldo fuori stagione, aveva accennato a fiorire ma la normalità del mese che vuole le Apuane innevate l’ha riportata bruscamente alla realtà. Del resto, parlar del caldo fuori stagione ormai è diventato un vezzo (eppure già Thomas Mann, nel suo "Morte a Venezia", faceva dire a un suo personaggio: "Le mezze stagioni non esistono più". Era il 1912). Dopo aver detto dell’esito scontato della Gran Corsa Siepi di Pisa, Gruppo III, segnaliamo il successo dell’outsider Don Carlo che, con la monta ispirata dell’ottimo Gabriele Agus, figlio del non dimenticato Palmerio, ha battuto il favorito Bad Drake nella Corsa Siepi dei 4 anni, Listd Race. Per restare al programma ostacolistico, lo steeple chase di apertura, dedicato al grande Chivas Regal, è stato vinto dal favorito Kapjahr (J. Bartos). Il programma in piano presentava tre prove di ottimo livello sulle tre distanze. Nel premio "Roberto Bottanelli", metri 1200, ha vinto l’outsider Falconetta (F. Acosta). Liza Bottanelli ha consegnato la coppa in palio al proprietario del cavallo vincitore mentre il bellissimo trofeo challenge destinato al fantino che vincerà 3 edizioni su 5 della corsa, è tornato in bacheca. Stefano e Simona Toni hanno poi premiato Maikol Arras, vincitore, in sella a Canticchiando, della corsa sui 1500 metri dedicata a Luigi Toni che fu per molti anni, fino all’immatura scomparsa, un prezioso collaboratore di Alfea. La terza corsa di buona moneta, il premio "Roberto Supino", metri 2000, ha visto il successo di Parisiamo che ha sorpreso nel finale l’atteso Shark Alert. Va infine segnalata la vittoria di Macallan (A. Satta) nella maiden, premio "Garibaldi Spighi": la trio con Light French e Kimaya Gold ha propiziato la quota di 4.200 euro e spiccioli. Il gelo e qualche schizzo di pioggia non hanno impedito lo svolgimento del 7° Gran Premio Somaropoli. Fra i sei asini in gara, montati a pelo da fantini professionisti senza frusta, ha bissato il successo dello scorso anno il grigio Duecento montato dall’ottima Sara Del Fabbro (nella foto a destra i festeggiamenti). Una corsa che ha celebrato un animale modesto il cui grande fascino è nel motto che lo caratterizza: sapienza, umiltà, pazienza. Si torna a correre giovedì con il premio "Cavalieri di Santo Stefano" al centro del convegno. Renzo Castelli