Maran: "Siamo tutti uniti per uscire dalla crisi"

L'allenatore nerazzurro, nella conferenza stampa che precede la sfida contro il Venezia, è convinto di poter risollevare le sorti della squadra

L'allenatore del Pisa Rolando Maran

L'allenatore del Pisa Rolando Maran

Pisa, 15 settembre 2022 - L'allenatore nerazzurro Rolando Maran si trova in una posizione complessa, con la squadra all'ultimo posto in classifica e il suo incarico messo in discussione. A due giorni dal match il tecnico ha parlato in conferenza stampa. LA CLASSIFICA - Il tecnico nerazzurro ha ben presente la situazione attuale: "La guardo spesso la classifica, me la sono anche stampata - dichiara Maran -. Dev’essere un ulteriore stimolo per far bene a Venezia. Il tempo dirà se sarà salvezza o meno, ma questa è una partita dove probabilmente bisogna tirare fuori un certo tipo di spirito che è quello di una squadra che deve aggrapparsi a qualsiasi episodio per portare a casa il risultato. Non dobbiamo sperare nella fortuna, ma avere la capacità di portare gli episodi dalla nostra parte". USCIRE DALLA CRISI - Nonostante la situazione, l'allenatore è convinto di poter uscire dal pantano: "Sono convinto che nel momento in cui ne usciremo, perché ne usciremo, saremo ancora più forti e beneficeremo di questo periodo negativo traendone spunti positivi - prosegue il tecnico rossocrociato -. Io sono soddisfatto degli allenamenti, vorrei vedere quello che ho visto in allenamento questa settimana sabato pomeriggio. I ragazzi mi stanno dimostrando grandissimo impegno. Sanno che dobbiamo dare il massimo". GLI ALLENAMENTI - Il lavoro settimanale è stato molto positivo, secondo l'allenatore: "Ciò che vedo da parte dei ragazzi è grande attaccamento, mi dispiace che non si riesca a portare a casa tutto quello che vorremmo - continua Maran -. Qualcosa dal punto di vista psicologico ci tormenta. Solo allenandosi in un certo modo si può uscirne. Può bastare una scintilla che possa aiutare, ma in settimana ci siamo aiutati e ci stiamo aiutando da squadra. Al di là dello stato d’animo, ho un gruppo di ragazzi che sta spingendo forte. Se non fosse così sarei più preoccupato. Siamo scocciati e avvelenati per chi ci segue ovunque. Dobbiamo andare oltre col lavoro senza mollare di un centimetro". GIOCATORI E SOCIETA - Ma come stanno invece i giocatori nerazzurri? "Masucci è ancora in forse, è meno grave di quanto sembra Esteves ha fatto la prima settimana un po’ con la squadra un po’ no, ma conto di portarlo. Gliozzi è recuperato". A San Piero a Grado erano presenti tutti i dirigenti del Pisa: "Avrei voluto che tutti venissero agli allenamenti - prosegue il tecnico -. Per far rendere conto di come ci stiamo allenando e di come stiamo remando dalla stessa parte. Tutto questo è vicinanza, sostegno e supporto. E’ così perché, al di là del dispiacere di questo momento, abbiamo uno stadio che ci spinge. Il nostro stato d’animo ci impone di voler restituire il supporto del pubblico". NUMERI - I risultati non seguono i numeri della squadra, secondo Maran: "Se andiamo a vedere siamo la squadra che ha subito meno tiri in porta di tutto il campionato. Purtroppo la verità è questa, concediamo poco, ma paghiamo tutto a caro prezzo. Nel volume delle cose, numeri alla mano concediamo poco. Al momento però non basta, dobbiamo concedere ancora meno e con meno facilità. In attacco siamo andati probabilmente un po’ peggiorando e ciò succede quando lo stato d’animo dei giocatori è negativo, incide sulla fantasia. Davanti non siamo riusciti mai a dare continuità, visti anche gli infortuni. Abbiamo determinato meno, ma abbiamo lavorato su questo aspetto durante la settimana". LEADER - A mancare è anche la figura di un leader in mezzo al campo: "In un momento così dobbiamo sentirci tutti dei leader, io per primo che, in questa settimana, ho cercato certezze in entrambe le fasi. Molto spesso perdiamo identità appena subito gol, cercando cose diverse rispetto a quelle che siamo abituati a fare. Invece noi dobbiamo avere costantemente una identità che ci porta ad avere un impatto di squadra forte, senza essere condizionati dagli episodi negativi". PANCHINA A RISCHIO - Il grande elefante nella stanza della conferenza stampa è senza dubbio la panchina a rischio di Maran: "E’ l’ultimo dei miei pensieri, ciò che conta è il Pisa e la vittoria. Non dobbiamo pensare che sia decisiva. Dobbiamo pensare di avere la lucidità di affrontarla nel modo giusto - prosegue il tecnico originario di Trento -. La settimana è stata incentrata sul mantenere una identità precisa durante tutta la partita. Dobbiamo avere una linea da seguire. Siamo squadra fino alla fine, nessun episodio dovrà condizionarci. Non dobbiamo avere altri pensieri se non questo". USCIRE DALLA CRISI - La squadra però è compatta: "C’è questa consapevolezza di dover uscire da questo momento chiave. Non dobbiamo dimenticare la classifica e dobbiamo averla sempre davanti agli occhi. Bisogna andare alla ricerca di questa scintilla. Non aspettarla. E non vedo voci fuori dal coro. Chi si deve mettere sempre in discussione sono proprio io, è la mia coscienza che lo impone. Di tutte le voci che si sentono non deve interessarmi, io devo solo trasmettere le cose giuste alla squadra, non ansie. Esiste l’allenatore che deve fare il bene della squadra e io sono concentrato su questo. Per noi l’avversario conta poco in questo momento, se andiamo a valutare le partite giocate siamo stati noi stessi il problema. Dobbiamo pensare a noi stessi". NAGY E MASTINU - Due calciatori potrebbero tornare centrali nell'economia della squadra, Nagy e Mastinu: "Sono due giocatori molto importanti per me, nell’economia della partita - conclude Maran -. Con Nagy ho parlato l’altro giorno dicendogli che forse dovevo dargli una pausa prima. A volte serve anche fermare un giocatore per far sì che abbia uno scatto in più. Mastinu è un giocatore che, per l’economia della squadra, può coprire più ruoli ed è importantissimo. E’ una squadra che ha degli uomini prima ancora che dei giocatori. In alcuni c’è ancora la scoria di una finale persa, ma stiamo prendendo coscienza di ciò che stiamo vivendo ora. Per come li ho visti questa settimana mi sento forte". Michele Bufalino