LUNEDÌ DI D’ANGELO

Stasera contro la Virtus Entella il Pisa vuole "risorgere"

di Saverio Bargagna

Vasco Rossi lo ammetteva candidamente: "Odio i lunedì". E se qualcuno ci avesse detto, solo qualche mese fa, che il 13 luglio – appunto di lunedì – il Pisa sarebbe sceso in campo per una sfida di campionato forse lo avremmo preso per mezzo matto. Eppure, questo lunedì può avere, proprio come il giorno dopo Pasqua – il lunedì dell’angelo – il sapore della Risurrezione. Non che il Pisa sia morto a Pordenone, tutt’altro. Stecchito a Trieste è rimasto solo il risultato. Ecco perché, in tutta onestà, possiamo capire gli addetti ai lavori – che giustamente invocano i piedi per terra –, ma meno un piagnucolante pessimismo post sconfitta friulana. Insomma, a cinque giornate dal termine del campionato il Pisa si trova ad un punto dai playoff: con tanto di settimo e ottavo posto potenzialmente a portata di mano. Di contro la salvezza è praticamente archiviata anche se la matematica continua a fare le bizze. E attenzione, ci sono almeno cinque buoni motivi che inducono a crederci, senza scadere in un forzato ottimismo.

In primo luogo il ko di Pordenone è archiviabile alla casella "Sfortuna". Se il Pisa fosse crollato – fisicamente o mentalmente dopo i buoni risultati delle ultime settimane – ci sarebbe stato da preoccuparsi. Ma ciò non è stato: la squadra ha mostrato di avere ancora tanta fame. E fame di che cosa, scusate? Di salvezza. Secondo motivo per crederci: il Pisa è la squadra più in forma della serie B. Lo dicono i numeri: 10 punti post lockdown per i nerazzurri, pari pari a quelli conquistati dal Pordenone. L’Entella, avversario di oggi, ne ha racimolati solo cinque. Terzo motivo: sul giornale di ieri abbiamo analizzato il calendario. Ora, in un finale di stagione particolare come questo, tutto può cambiare in poche ore: ma le prossime 4 partite, almeno sulla carta, non appaiono impossibili. A ben vedere, forse – tenendoci una finestra aperta su Frosinone-Pisa all’ultima giornata – viene da credere che il match di oggi sia quello più complesso. Quarto motivo per essere ottimisti: la proprietà commutativa della truppa di D’Angelo. Cambiano gli interpreti e – tranne rari casi – il risultato non muta. In attacco senza Masucci perdiamo parecchio, in difesa senza Caracciolo (ma oggi per fortuna tornerà titolare) concediamo qualcosa, ma in linea generale il Pisa ha una squadra intercambiabile e con sfide tanto ravvicinate si vedono già i risultati. Ultimo motivo, extra-calcistico, sia concesso questo "fuori programma". Abbiamo patito tanto negli ultimi mesi: la malattia, il distanziamento, le ricadute economiche. E anche il futuro – è brutto dirlo, ma è così – rischia di non essere del tutto lindo: e allora perché non godersi il momento? Il calcio è divertimento, almeno per noi che non scendiamo in campo, e allora godiamoci questo Pisa che fa divertire. Non è vero che facendo come la "Volpe e l’uva" poi si rimane meno scottati. Il Pisa può farci sognare: se poi gli spareggi per la serie A sfumeranno, nessuno avrà rimpianti. Alla fine è estate e tutto sembra più bello... anche il lunedì.