Lo sfogo contro l’odio

Non ti sei mai lamentato: nemmeno in serie C

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di Alessio Carli*

Se fossi il Re del Mondo le cose serie le lascerei ai "Signorsotuttoio" dei social e mi occuperei di futilità. Come per esempio proibire le esultanze con mani alle orecchie, dita alle labbra, baci alla telecamera: pena una giornata di squalifica. Però, in questo caso, mi sento di fare un’eccezione. Robert Gucher è un calciatore che, prima di arrivare a Pisa, non era mai stato in C e il primo anno si prendeva le insufficienze dei giornalisti senza lamentarsi mai. Perché le prendeva? Perché da lui, tutti, si aspettavano di più: non certo perché si impegnasse meno o giocasse peggio dei compagni. I suoi colleghi, al contrario, strappavano spesso un "6" perché erano più scarsi tecnicamente, ma ce la mettevano comunque tutta e ciò bastava per cavarsela. Comprendo e apprezzo quindi lo sfogo del capitano nerazzurro dopo quel che mi hanno riferito è stato scritto sui social in questi giorni. Il virtuale sta entrando sempre più in tackle nelle nostre vite quotidiane, ci sta una reazione come quando subisci una "entrataccia" a fare male.

* giornalista pisano