Un ring, due avversari e un diretto rifilato al volto. Come si direbbe in pisano stretto: "Tra moccio e bava", lì dove fa malissimo. Con questo fotomontaggio comparso su numerose pagine Facebook dedicate allo Sporting Club è stata esorcizzata l’amarezza per il penalty solare che non è stato assegnato al Pisa nella trasferta di Bari. Persino un gigante come Idrissa Tourè è rimasto al tappeto, con il labbro lacerocontuso e il sangue che usciva copioso dalla ferita aperta dal destro ricevuto da Elia Caprile.  L’episodio cruciale della sfida di domenica al "San Nicola", a distanza di oltre 36 ore, continua a tenere banco sui forum virtuali dei tifosi nerazzurri e su quelli nazionali. Gli utenti dei social si sono sbizzarriti con i commenti sul colpo proibito ricevuto dal centrocampista del Pisa e rimasto impunito con la complicità di squadra arbitrale in campo e addetti al Var: i sostenitori pisani, moltissimi baresi e altrettanti neutrali, concordano sull’errore commesso con la mancata assegnazione del rigore.  Sulla pagina ufficiale della Lega B due supporter pugliesi non hanno cercato scusanti: "Sono un tifoso del Bari ed ero allo stadio: il rigore è netto, senza ricorrere all’ausilio del Var"; e ancora "Oggi (domenica, ndr) graziati da arbitro e Var. C’era un rigore netto a favore del Pisa". Ma, rispettando la proverbiale autoironia che contraddistingue il popolo nerazzurro in concomitanza con fatti sportivi poco esaltanti, i commenti più simpatici sono arrivati proprio dalle tastiere nostrane.  "Questa è chiaramente carica sul portiere! – scrive indignato un tifoso pisano - Non puoi anticipare, prendendo nettamente prima il pallone, e poi dare una musata al pugno chiuso del portiere avversario". Un altro, prendendo come metro di paragone il rigore fischiato a Lionel Messi in occasione della sfida mondiale tra Argentina e Polonia, ha sottolineato: "A Messi hanno dato rigore per una carezza di Szczesny. Questo intervento è anche da cartellino". E in epoca Var questo andamento, francamente, non è più accettabile. M.A.

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L’episodio diventato meme



Un ring, due avversari e un diretto rifilato al volto. Come si direbbe in pisano stretto: "Tra moccio e bava", lì dove fa malissimo. Con questo fotomontaggio comparso su numerose pagine Facebook dedicate allo Sporting Club è stata esorcizzata l’amarezza per il penalty solare che non è stato assegnato al Pisa nella trasferta di Bari. Persino un gigante come Idrissa Tourè è rimasto al tappeto, con il labbro lacerocontuso e il sangue che usciva copioso dalla ferita aperta dal destro ricevuto da Elia Caprile. 
L’episodio cruciale della sfida di domenica al "San Nicola", a distanza di oltre 36 ore, continua a tenere banco sui forum virtuali dei tifosi nerazzurri e su quelli nazionali. Gli utenti dei social si sono sbizzarriti con i commenti sul colpo proibito ricevuto dal centrocampista del Pisa e rimasto impunito con la complicità di squadra arbitrale in campo e addetti al Var: i sostenitori pisani, moltissimi baresi e altrettanti neutrali, concordano sull’errore commesso con la mancata assegnazione del rigore. 
Sulla pagina ufficiale della Lega B due supporter pugliesi non hanno cercato scusanti: "Sono un tifoso del Bari ed ero allo stadio: il rigore è netto, senza ricorrere all’ausilio del Var"; e ancora "Oggi (domenica, ndr) graziati da arbitro e Var. C’era un rigore netto a favore del Pisa". Ma, rispettando la proverbiale autoironia che contraddistingue il popolo nerazzurro in concomitanza con fatti sportivi poco esaltanti, i commenti più simpatici sono arrivati proprio dalle tastiere nostrane. 
"Questa è chiaramente carica sul portiere! – scrive indignato un tifoso pisano - Non puoi anticipare, prendendo nettamente prima il pallone, e poi dare una musata al pugno chiuso del portiere avversario". Un altro, prendendo come metro di paragone il rigore fischiato a Lionel Messi in occasione della sfida mondiale tra Argentina e Polonia, ha sottolineato: "A Messi hanno dato rigore per una carezza di Szczesny. Questo intervento è anche da cartellino". E in epoca Var questo andamento, francamente, non è più accettabile. M.A.

Il caso diventato virale sui social  "Per esorcizzare l’amarezza"    

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