I segreti di... SwissPeak Due pisani fanno l’impresa

Primi dopo 314 chilometri di gara sui monti svizzeri i sangiulianesi Francesco. Saviozzi, 42 anni, tassista, in tandem con Marcello Villani, 47 anni, informatico

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Alla conquista delle Alpi. Impresa per una coppia di atleti pisani, giunti primi dopo 314 chilometri di gara tra le montagne della Svizzera. Francesco Saviozzi, 42 anni, professione tassista e Marcello Villani, 47 anni, informatico, entrambi sangiulianesi doc, hanno trionfato. La Swisspeak 360 è una delle gare ultratrial più conosciute in Europa. Centinaia di km di sentieri, 22 mila metri di dislivello in salita e 24 mila di dislivello in discesa, per un percorso che si è snodato lungo tutto il Cantone Vallese con partenza dai ghiacciai e arrivo al lago presso Le Bouveret a Port-Valais. "Ho dovuto aspettare qualche ora prima di riuscire a metabolizzare tutto quel che è successo - riferisce Marcello Villani. - Anche ora riesco a malapena a rendermi conto di quanto incredibile, bella, faticosa ed intensa sia stata questa gara". Una gara tra mancanza di sonno e sopravvivenza, come conferma Villani: "Abbiamo dormito solo 7 ore in una settimana, facendo il minimo per non morire". Villani rende bene l’idea della difficoltà di una sfida titanica che ha messo a dura prova i nervi e la tempra dei due atleti sangiulianesi. I due corridori hanno raccontato la loro impresa attraverso un lungo diario post evento su Facebook. Nel rincorrere le prime posizioni, si sono accorti quasi per caso che la vittoria era a due passi: "Superata la coppia terza classificata ci avevano detto che la coppia belga era troppo lontana e saremmo arrivati al massimo secondi, ma alla fine i belgi si erano ritirati all’inizio della gara ma il computer non ha aggiornato la classifica". Un vero e proprio colpo di scena, quando ormai il traguardo è vicino. "La premiazione è stata fantastica - confida Marcello Villani, - così come i premi. Tra tutti i gadget spicca una gigantesca bottiglia di vino della zona. Non so se e quando la aprirò". La chiusa finale riassume in poche parole il tema del viaggio: "E’ proprio vero - ammette Villani, - la persona che parte per un viaggio non è la stessa persona che torna".

Michele Bufalino