L’ex vicepresidente del pisa Giancarlo Freggia, che assunse la carica in tempi difficili, rimanendo uno dei punto di riferimento per il passaggio delle quote alla famiglia Corrado, fa il punto della situazione tra presente, passato e futuro del Pisa Sporting Club. Freggia, la nuova stagione ha portato tante novità, come l’approdo in panchina di Inzaghi.
Da ex vicepresidente come giudica le ultime scelte della società nerazzurra?
"Inzaghi è stata senza dubbio la scelta giusta e lo sta dimostrando. Dà valore ai giocatori che c’erano già e che non redendevano per le proprie potenzialità. Sta riuscendo a tirar fuori il massimo da questi ragazzi. Ribadisco come più volte ho fatto che i giocatori c’erano anche prima, probabilmente mancava la persona adatta a valorizzarli. Dispiace molto per l’infortunio di Leris, non ci voleva. In città però percepisco grande ottimismo. Credo che stiano lavorando molto bene".
Anche quest’anno Paim è sulle divise del Pisa, per un rapporto che dura orma da quasi 10 anni.
"Sì, iniziammo quando c’erano anche Camilli e Battini, poi abbiamo proseguito nel tempo, legati alla società. Per me fu un onore essere anche vicepresidente del Pisa, lo feci chiamato da Gattuso per vigilare anche sulla famiglia Petroni. Finché ci sarà questa società continueremo sempre a sostenerla".
Tra gli investimenti più importanti resta la questione del centro sportivo. Che idea si è fatto?
"Penso che sia un problema che vada oltre la parte politica. Non vado oltre. Il mio pensiero è che una soluzione vada trovata. Il Pisa è stato acquistato da un magnate importante a livello mondiale come Knaster, la città non può permettersi di lasciarselo scappare. Il centro sportivo sarà un patrimonio per la città anche in futuro".
Knaster ha fatto già molti investimenti.
"Si parla di circa un centinaio di milioni di euro, forse un miracolo per la città di Pisa. Chi è che potrebbe comprare in futuro il Pisa? Io penso nessuno, la Serie A dev’essere un obiettivo per tutti, per la città come per Knaster".
Che ne pensa dell’operato della famiglia Corrado invece?
"Vedo grande abilità imprenditoriale e non solo. Giuseppe Corrado ha dimostrato serietà e competenza. L’azienda ha superato il record di introiti dagli sponsor. Non un fatto scontato, dimostra che c’è fiducia da parte di chi investe nel progetto. Francamente quando ero vicepresidente del Pisa non avrei mai immaginato che oggi il Pisa si sarebbe trovato in così buone mani. Non dimentichiamo che Knaster lo hanno portato loro".
E dal punto di vista sportivo?
"Hanno ottenuto i migliori risultati degli ultimi 35 anni, è un dato di fatto. Poi vorrei spezzare una lancia a favore di Giovanni Corrado, attaccato anche troppo a sproposito da alcune persone. Ha dimostrato che, nonostante la sua giovane età, che il progetto Pisa funziona e ha stabilito anche alcuni record, come la cessione di Lucca per quasi 9 milioni di euro".
E tuo figlio Daniele? Col tempo è diventato il braccio destro della famiglia Corrado.
"Ha iniziato da team manager e oggi gestisce tanti progetti tra cui anche quello del centro sportivo. Ha acquisito grande esperienza, ha sempre studiato e ora ha anche il patentino di direttore sportivo, e ha conquistato la fiducia di Corrado e di Knaster. Si interfaccia spesso con Giovanni, anche perché sono due giovani entrambi e hanno un rapporto fraterno".
Cosa augura al Pisa? "La Serie A. Se non ora quando? Non ci sarà un altro Knaster e un altro Corrado".
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