di Michele Bufalino Pisa Con la vittoria interna contro il Cosenza il tecnico Luca D’Angelo ha raggiunto lo stesso numero di partite disputate in campionato dall’ex allenatore Rolando Maran, esonerato dopo il pareggio per 1-1 a Venezia. Il confronto tra i due tecnici appare adesso completamente sbilanciato in favore di D’Angelo, fresco di 6 risultati utili sotto la sua nuova gestione e ancora imbattuto dopo un mese e mezzo sulla panchina nerazzurra. In particolare il divario è nettissimo se si considerano i punti ottenuti dai due tecnici. Ben 12 sono quelli conquistati da D’Angelo, con una media esatta di 2 punti a partita e una perfetta media inglese derivata dagli scontri in casa e fuori casa, mentre 2 sono i punti ottenuti da Rolando Maran, a una media di 0.33 punti a partita. Lo stesso si può dire per l’andamento contrario relativo ai gol fatti e subiti, ma anche alla differenza reti. Se D’Angelo ha portato i suoi a segnare 13 reti in due gare, subendone 7, diventando anche il migliore attacco delle ultime 6 gare, Maran invece ha fatto l’esatto opposto, segnando 7 gol, ma subendone 11. Il confronto nella differenza reti pende anche qui dalla parte dell’allenatore pescarese con un +6, mentre pesa il -4 di Rolando Maran. A conti fatti D’Angelo ci ha messo 6 partite a portare il Pisa dall’ultimo posto fino al quattordicesimo, con soli 5 punti di distacco dalla zona playoff. L’attuale striscia positiva del Pisa, se si prende in esame anche l’ultima partita di Maran sulla panchina nerazzurra, è la quarta più lunga degli ultimi 5 anni, mentre al secondo posto ci sono a pari merito le strisce positive di 8 risultati utili consecutivi a cavallo tra la stagione 2020-21 e 2021-22, quando i nerazzurri si ritrovarono in testa con un Lucca in versione super, assieme a quella tra l’8 dicembre 2020 e il 22 gennaio 2021. Meglio di così c’è solo il "Pisa dei record" di D’Angelo che riuscì a racimolare 27 risultati utili consecutivi tra playoff e campionato, la più importante di tutti i tempi in oltre 110 anni di storia nerazzurra. Rispetto a Rolando Maran, D’Angelo ha lavorato in maniera diversa, dando la precedenza in formazione ai giocatori che avevano già esperienza in Serie B, tra vecchia guardia nerazzurra e calciatori di categoria, mentre parallelamente faceva abituare gli stranieri Morutan, Esteves, Rus e Jureskin ai dettami tattici. Se i primi 3 hanno ormai già assimilato i concetti voluti da D’Angelo, resta da recuperare il solo Jureskin, ancora leggermente indietro rispetto agli altri. In particolare Morutan è esploso contro il Cosenza, segnando una doppietta da antologia, mentre Esteves si è ritagliato uno spazio importante in ruoli diversi, da terzino destro a terzino sinistro, diventando a tratti anche mezz’ala, mentre Rus ha potuto festeggiare con autorevolezza uno dei due clean sheet della stagione con la maglia da titolare a Benevento. Riferendosi al collega esonerato, vittima di un inizio travagliato, lo stesso Luca D’Angelo è stato un "signore", rifiutando il confronto con la gestione Maran, spezzando una lancia a suo favore solo pochi giorni fa: "L’anno scorso in ritiro avevamo potuto lavorare con la difesa al completo - aveva detto D’Angelo prima della sfida col Cosenza -, questa possibilità non l’ha invece avuta mister Maran all’inizio di questa stagione".

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di Michele Bufalino
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Con la vittoria interna contro il Cosenza il tecnico Luca D’Angelo ha raggiunto lo stesso numero di partite disputate in campionato dall’ex allenatore Rolando Maran, esonerato dopo il pareggio per 1-1 a Venezia. Il confronto tra i due tecnici appare adesso completamente sbilanciato in favore di D’Angelo, fresco di 6 risultati utili sotto la sua nuova gestione e ancora imbattuto dopo un mese e mezzo sulla panchina nerazzurra. In particolare il divario è nettissimo se si considerano i punti ottenuti dai due tecnici. Ben 12 sono quelli conquistati da D’Angelo, con una media esatta di 2 punti a partita e una perfetta media inglese derivata dagli scontri in casa e fuori casa, mentre 2 sono i punti ottenuti da Rolando Maran, a una media di 0.33 punti a partita. Lo stesso si può dire per l’andamento contrario relativo ai gol fatti e subiti, ma anche alla differenza reti. Se D’Angelo ha portato i suoi a segnare 13 reti in due gare, subendone 7, diventando anche il migliore attacco delle ultime 6 gare, Maran invece ha fatto l’esatto opposto, segnando 7 gol, ma subendone 11. Il confronto nella differenza reti pende anche qui dalla parte dell’allenatore pescarese con un +6, mentre pesa il -4 di Rolando Maran. A conti fatti D’Angelo ci ha messo 6 partite a portare il Pisa dall’ultimo posto fino al quattordicesimo, con soli 5 punti di distacco dalla zona playoff. L’attuale striscia positiva del Pisa, se si prende in esame anche l’ultima partita di Maran sulla panchina nerazzurra, è la quarta più lunga degli ultimi 5 anni, mentre al secondo posto ci sono a pari merito le strisce positive di 8 risultati utili consecutivi a cavallo tra la stagione 2020-21 e 2021-22, quando i nerazzurri si ritrovarono in testa con un Lucca in versione super, assieme a quella tra l’8 dicembre 2020 e il 22 gennaio 2021. Meglio di così c’è solo il "Pisa dei record" di D’Angelo che riuscì a racimolare 27 risultati utili consecutivi tra playoff e campionato, la più importante di tutti i tempi in oltre 110 anni di storia nerazzurra. Rispetto a Rolando Maran, D’Angelo ha lavorato in maniera diversa, dando la precedenza in formazione ai giocatori che avevano già esperienza in Serie B, tra vecchia guardia nerazzurra e calciatori di categoria, mentre parallelamente faceva abituare gli stranieri Morutan, Esteves, Rus e Jureskin ai dettami tattici. Se i primi 3 hanno ormai già assimilato i concetti voluti da D’Angelo, resta da recuperare il solo Jureskin, ancora leggermente indietro rispetto agli altri. In particolare Morutan è esploso contro il Cosenza, segnando una doppietta da antologia, mentre Esteves si è ritagliato uno spazio importante in ruoli diversi, da terzino destro a terzino sinistro, diventando a tratti anche mezz’ala, mentre Rus ha potuto festeggiare con autorevolezza uno dei due clean sheet della stagione con la maglia da titolare a Benevento. Riferendosi al collega esonerato, vittima di un inizio travagliato, lo stesso Luca D’Angelo è stato un "signore", rifiutando il confronto con la gestione Maran, spezzando una lancia a suo favore solo pochi giorni fa: "L’anno scorso in ritiro avevamo potuto lavorare con la difesa al completo - aveva detto D’Angelo prima della sfida col Cosenza -, questa possibilità non l’ha invece avuta mister Maran all’inizio di questa stagione".

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