''Riprovarci subito con uomini d'esperienza nelle posizioni chiave''. Parlano i tifosi

I supporter nerazzurri dopo la batosta con la Viterbese: ''Lo stadio è fondamentale ma si pensi anche al progetto sportivo: ripartire con un diesse d'esperienza''

Dopo Pisa-Viterbese: i tifosi della Curva Nord voltano le spalle alla quadra

Dopo Pisa-Viterbese: i tifosi della Curva Nord voltano le spalle alla quadra

Pisa, sabato 26 maggio 2018 - Da subito a progettare la prossima stagione. «E che sia ambiziosa e si faccia tesoro dei tantissimi errori commessi perché il Pisa non può continuare a languire in serie C: c'è il rischio serio di disperdere il patrimonio più importante della città calcistica che sono i suoi tifosi e la passione smodata e bellissima per i colori nerazzurri». Lo dice Andrea Cosimi, tifoso da sempre che in passato, sotto altre gestioni, non ha esitato a rimboccarsi le maniche quando c'è stato da dare una mano alla società. Ma il pensiero è la sintesi del sentire diffuso fra i supporter il giorno dopo la debacle con la Viterbese che ha estromesso il Pisa dai play-off. Nei luoghi di ritrovo della tifoseria non si parla d'altro: di quello che poteva essere e non è stato, e del perché è accaduto. E anche del futuro, tutto da progettare e disegnare. «Servono un direttore sportivo e un allenatore, bravi e da prendere il prima possibile per costruire una stagione da protagonisti – sottolinea Luca Di Puccio -: la società è economicamente fortissima e fatta anche da persone serie, ma in questa stagione hanno inanellato una caterva di errori nella costruzione del progetto sportivo che, alla fine, ci è costata la mancata promozione». Sulla stessa lunghezza d'onda Claudio Tramonte: «Il marketing è importante e lo stadio è fondamentale, ma mi aspetto pure che, da ora in poi, si pensi anche al progetto sportivo affidando i ruoli chiave a persone esperte e competenti: con tutta la buona volontà, non ci s'improvvisa responsabili dell'area tecnica». Poi le scelte: «La più importante è quella dell'allenatore, che va fatta per tempo e non va assolutamente sbagliata – sottolinea-. Per quanto mi riguarda non confermerei Petrone, serve un tecnico vincente e di sicuro affidamento. E poi un portiere d'esperienza e un centrocampista in grado di verticalizzare il gioco e consentire agli attaccanti di giocare fronte alla porta» La scelta dei ruoli chiave e la priorità al progetto sportivo è fondamentale anche per Cosimi: «Troppi giovani in difesa per una squadra che vuol puntare a vincere il campionato e poi ci è mancato un bomber: gli investimenti sono stati importanti e nessuno lo nega, però la strategia non mi ha convinto – dice -. Credo ci sia davvero bisogno di un diesse d'esperienza insieme al quale costruire il progetto. A mio avviso, per esempio, non si può sbagliare la scelta del portiere e del bomber se si vuol vincere il campionato. E a Pisa, in Lega Pro, il progetto non può essere che questo: è doveroso per una tifoseria che ha pochi paragoni in Italia e lo si è visto anche mercoledì sera». Il punto tocca da vicino anche Paolo Bertelli, abbonato e assiduo dell'Arena dal 1958: «Aspetto le mosse della società prima di decidere se rinnovare o meno, perché quest'anno mi sono divertito davvero poco. Quali? Mi aspetto più competenza in società e un allenatore di spessore: è vero che quelli bravi costano, ma alla fine quest'anno non se hanno risparmiato visto che ne hanno dovuto pagarne tre». Fare tesoro degli errori è anche la parola d'ordine per Sabrina Pavolettoni del Club Autonomo: «Il colpo è stato duro e per assorbirlo ci vorrà un po' di tempo – racconta -: avevamo una squadra sulla carta fortissima, ma su di noi sembra quasi ci sia una sorta di macumba perché, quando qualcuno arriva in nerazzurro, si trasforma nell'ombra di quel che era stato fino all'anno prima. Per il futuro mi aspetto una stagione da protagonista, magari cercando di non commettere gli stessi errori fatti quest'anno». «L'obiettivo? Con il Pisa in serie C, non può che essere uno: la promozione – conclude Daniele Buj del Nerone Group-. Per riuscirvi occorre un'analisi attenta degli errori commessi quest'anno e anche individuare e rimuovere i responsabili: altrimenti rischiamo di ripeterli».