Il Pisa a "raggi x": con la Salernitana "effetto Varnier"

Il giovane difensore, al rientro dopo un lungo infortunio, protagonista di 68 giocate in fase d'impostazione nerazzurra, circa un quinto del totale. A Salerno è stato il pilastro di quel "rombo basso" da cui si sviluppano gran parte delle trame dei nerazzurri

L'allenatore del Pisa Luca D'Angelo

L'allenatore del Pisa Luca D'Angelo

Pisa, martedì 23 giugno 2020 - «Palleggiate, palleggiate» ha urlato più volte mister D'Angelo. E poi ancora: «corto, corto» per invitare Gori e compagni a non calciare lungo, privilegiando il fraseggio e il possesso palla. E i nerazzurri, numeri alla mano, contro la Salernitana hanno assolto il compito più che egregiamente, complice anche il recupero di Varnier, vero e proprio registra arretrato e punto d'avvio di quasi tutte le manovre nerazzurre. I dati al riguardo sono emblematici: il giovane difensore ha contribuito con ben 68 giocate (57 passaggi e 4 lanci corretti contro 4 lanci e 3 passaggi sbagliati) alla fase d'impostazione nerazzurra. Praticamente è stato coinvolto in circa un quinto delle azioni propositive del Pisa (20,5%). Magari è stato poco appariscente, privilegiando la semplicità e i tocchi ravvicinati (60 su 68) rispetto alla lunga gittata, ma con un tasso di efficacia notevolissimo se è vero sono andate a buon fine ben l'89,7% delle sue giocate. Probabilmente è anche per questo che il tecnico abruzzese lo ha voluto subito in campo dal primo minuto, nonostante l'infortunio al crociato che lo ha costretto in infermeria per oltre nove mesi.

IL ROMBO BASSO. D'altronde D'Angelo è tecnico che ama costruire la manovra delle sue squadre fin dalle retrovie. Coinvolgendo anche il portiere (per Gori 16 passaggi e 2 lanci contro la Salernitana), vertice di quel “rombo basso” completato da Caracciolo, Varnier, Pisano (poi Benedetti) e De Vitis da cui, almeno all'Arechi, sono partite quasi i due terzi (61,7%) delle azioni propositive del Pisa. Quasi sempre privilegiando il fraseggio rasoterra: Oltre a Varnier e Gori, infatti, in fase d'impostazione va citato anche De Vitis (32 passaggi giusti), Pisano (24) e Caracciolo (22).

QUELLI CHE OSANO. L'obiettivo, infatti, è mettere in azione le mezzali o gli esterni, ossia coloro che hanno licenza di osare. Contro la squadra di Ventura, invero, lo ha fatto con grande continuità e qualità soprattutto Gucher (oltre all'assist per la rete di Masucci, anche 8 lanci, 5 cross e 2 dribbling riusciti contro, rispettivamente, 2 e 1 non andati a buon fine). Nella ripresa ci ha provato con continuità anche Soddimo, sia pure con minore precisione (12 e 2 cross in tutto, di cui però otto fuori misura). Più timido, invece, nella prima frazione il contributo di Siega (4 lanci di cui solo uno andato a buon fine).

IL RECUPERO PALLA. E' soprattutto in mediana che i “cacciatori di palloni” nerazzurri si sono messi in azione: delle 58 palle recuperate contro i campani, infatti, ben 32 (oltre la metà) sono state riconquistate in questa fascia di campo. In evidenza sotto questo profilo soprattutto De Vitis (10 palle recuperate e 5 punizioni conquistate) e Gucher (7 palle recuperate), elementi in grado di abbinare quantità e qualità. Bene anche Lisi (6), cresciuto d'intensità nella ripresa (anche se pesa la distrazione su Lombardi in occasione del vantaggio della Salernitana) e Pisano (8), unico difensore nella “top four”

LA FASE DIFENSIVA. Nel reparto arretrato i maggiori compiti di copertura sono stati affidati a Caracciolo, Pisano (e successivamente Benedetti): i tre, messi insieme, infatti, hanno compiuto oltre la metà (9 su 17) delle giocate d'anticipo dei nerazzurri. Il contributo difensivo di Varnier è cresciuto, soprattutto negli ultimi dieci minuti, quando la squadra ha accusato un po' la fatica e pure lui ha dovuto tirar fuori le unghie (3 anticipi e due falli). Il più “cattivo” è stato Pisano: tre falli compiuti, tutti nella prima mezzora ai danni di Cerci.

IL GIOCO SULLE FASCE. All'Arechi il Pisa ha spinto meno sulle corsie esterne rispetto, almeno, a quanto accadeva prima del lockdown. Lisi ha finito in crescendo (4 cross, nella ripresa) peccando però un po' in precisione (2 non sono andati a buon fine). Dall'altra parte, invece, un Birindelli più diligente del solito è riuscito ad arrivare sul fondo per il traversone solo due volte. Così, alla fine, ad offrire rifornimenti al reparto d'attacco ha dovuto provvedere soprattutto Gucher (5 cross).

LA FASE OFFENSIVA. Alla poca propulsione sulle corsie esterne (oltre ad una condizione non ottimale) ha pagato dazio Michele Marconi, fra i tre attaccanti impiegati da D'Angelo con quello con caratteristiche da ariete dell'area di rigore e anche più forte fisicamente. Il bomber, infatti, è stato poco rifornito dalle corsie esterne, riuscendo ad arrivare alla conclusione solo in due occasioni in apertura di gara. E' andata meglio, invece, per gli attaccanti con maggiore dinamismo e attitudine di movimento: Masucci soprattutto (oltre al gol, anche 2 cross al bacio e una conclusione alta in rovesciata), ma anche Vido che, nello spezzone giocato, è riuscito ad arrivare 4 volte alla conclusione (trovando per due volte lo specchio della volta) … anche se su quel colpo di testa su cross di Masucci poteva sicuramente far meglio. Poi c'è De Vitis, vero e proprio uomo ovunque: anche a Salerno è andato tre volte alla conclusione, in una delle quali sfiorando anche il gol.