Pisa a Lucca senza Moscardelli e Masucci

Assente anche lo squalificato Liotti. In attacco uno fra Cernigoi e Cuppone. D'Angelo suona la carica: ''Sappiamo cosa significa questa partita per i tifosi: giocheremo anche per loro''

L'allenatore del Pisa Luca D'Angelo

L'allenatore del Pisa Luca D'Angelo

Pisa, 11 novembre 2018  - Nessuno parla di emergenza. Prima di tutto per non crearsi alibi e poi «perché nel calcio capita che vi possa essere qualche assenza e una squadra deve essere in grado di farvi fronte» come ha spiegato l'allenatore Luca D'Angelo nella conferenza stampa alla vigilia del derby con la Lucchese. La sostanza, comunque, cambia di poco: Moscardelli non ci sarà («ha un ematoma sopra una vecchia cicatrice muscolare che gli ha impedito di allenarsi con regolarità nelle ultime settimane, ma da martedì dovrebbe rientrare in gruppo» ), Masucci nemmeno perché «contro il Siena si è procurato una contrattura e preferiamo non rischiarlo anche se con l'Olbia quasi sicuramente ci sarà» spiega l'allenatore nerazzurro. Dunque dalla cintola insù il Pisa questo pomeriggio al “Porta Elisa” avrà gli uomini quasi contati. In più c'è Liotti che deve scontare il secondo dei due turni di squalifica rimediati a Chiavari contro l'Entella.

Insomma non proprio le condizioni ideali per preparare quello che è tutti gli effetti il derby più sentito della stagione e che “di là dal Foro” attendono come la partita dell'anno. Con in più l'aggravante di aver avuto appena un paio di giorni di tempo per prepararlo mentre la squadra di Favarin ha potuto contare su una settimana intera di lavoro. «Sono tutti fatti oggettivi come è vero che, con la gara di Lucca, avremo giocato in trasferta ben cinque delle ultime sei gara» riconosce l'allenatore nerazzurro. Per il quale, però, c'è un altro dato di fatto altrettanto rilevante che può controbilanciare il tutto: «Al “Porta Elisa”, insieme a noi, ci saranno mille tifosi, quindi noi dovremo scendere in campo con la consapevolezza di ciò che significa questa gara anche per loro». Una motivazione in più, insomma, e anche di quelle tali da consentire di ammortizzare assenze pesanti e qualche svantaggio nella preparazione della partita. Su una cosa, infatti, per D'Angelo non ci sono dubbi: «A me i proclami non piacciono e preferisco che a parlare sia il campo ma so benissimo qual'è la posta in palio, per la tifoseria e anche per la classifica visto che arriviamo sì da due ko consecutivi ma con un successo rimarremmo attaccati al carro delle prime».

Per far risultato, però, ci vorrà un Pisa assai diverso da quello battuto mercoledi a Siena: «Con l'Entella abbiamo perso disputando una buona gara contro quella che secondo me è la squadra più forte del girone ma nel recupero contro i bianconeri, dove pure avremmo potuto pareggiare, non abbiamo fatto bene – riconosce il tecnico -. E' vero, infatti, che il campionato è una maratona e per vincerlo, o comunque per ottenere buoni risultati, occorre tanta costanza di rendimento, ma per fare risultati servono prestazioni assai differenti da quella di mercoledi». Almeno dal punto di vista dell'assetto, però, non vi saranno rivoluzioni perchè «non è per motivi tattici che sono arrivate le ultime due battute d'arresto». Avanti con il 3-5-2, dunque, ma più di un interprete potrebbe cambiare. Anche a prescindere dalle assenze.