Oggi Pistoiese-Pisa. D'Angelo: "Altro che smorzare le pressioni, io le alimento"

L'allenatore nerazzurro: "Pressioni eccessive? Non voglio nemmeno sentirne parlare: se qualcuno dei miei mi dicesse una cosa del genere, è sicuro che con me non gioca più»

L'allenatore del Pisa Luca D'Angelo

L'allenatore del Pisa Luca D'Angelo

Pisa, domenica 14 ottobre 2018 - Chi se ne importa se nelle prime quattro giornate il Pisa ha balbettato raccogliendo la miseria di cinque punti e segnando una sola rete in 360 minuti. Oggi pomeriggio a Pistoia Moscardelli e compagni non saranno soli: sugli spalti del “Melani” per il derby a cui è affidato il compito di cambiare il corso di questo inizio di stagione nerazzurro, infatti, sono annunciati quasi mille pisani. Funziona così all'ombra della Torre, praticamente da sempre e mister D'Angelo ha capito perfettamente l'antifona: «Pressioni eccessive? Non voglio nemmeno sentirne parlare: se qualcuno dei miei mi dicesse una cosa del genere, è sicuro che con me non gioca più». I motivi sono quelli che scopre ogni volta che la domenica si affaccia fuori dal sottopassaggio dell'Arena: «Prendete la gara con l'Alessandria – ha spiegato il tecnico nerazzurro nella conferenza stampa della vigilia -: abbiamo disputato un primo tempo grigio e una ripresa di buon livello ma, nonostante il pareggio, non ho sentito un mugugno da parte della tifoseria e allo stadio c'erano sette mila persone. Abbiamo dietro la tifoseria più importante della categoria e una delle società più solide di tutta la Lega Pro: di questo dobbiamo essere consapevoli». Conclusione: «Le pressioni io non le smorzo affatto, semmai le alimento: giochiamo a Pisa ed è giusto sentirlo».

Si aspetta  segnali di crescita Luca D'Angelo e, soprattutto, una vittoria in grado di acquietare, se non proprio di spegnere, le prime voci critiche: «Io vorrei vincere sempre, figurarsi dopo una striscia di due pari e una sconfitta». Fra il dire e il fare, però, c'è di mezzo il campo e la Pistoiese: «E' la squadra che, finora, ha preso più gol? E' vero, ma lo è altrettanto il fatto che, per ora, viaggiano alla media di due gol segnati a partita. La verità è che siamo appena agli inizi e, dunque, i numeri lasciano un po' il tempo che trovano anche perché le squadre devono ancora assestarsi e trovare un proprio assetto». Il discorso, ovviamente, vale anche per il Pisa che, invece, ha il problema opposto, ossia quello di segnare troppo poco: appena una rete in quattro partite. Diagnosi e cura, almeno in teoria, per il tecnico nerazzurro sono chiare: «Finora siamo andati in difficoltà, soprattutto nei primi tempi, quando le partite sono più tattiche e gli avversari ci attendono chiusi nelle loro metà campo- ha sottolineato -. E' necessario essere più veloci e meno scolastici nel far girare la palla». L'altro problema è in fase conclusiva: «Dobbiamo cercare più spesso la conclusione da fuori area e soprattutto difficoltà nella manovra soprattutto migliorare la qualità dei cross e dell'ultimo passaggio. Ci abbiamo lavorato e conto di vedere dei miglioramenti».

Di sicuro, però, per D'Angelo non servono altri rinforzi dal mercato: «E' vero che abbiamo ancora due caselle “over” libere, ma per me non servono nuovi giocatori: il giudice ultimo è sempre il campo, ovviamente, ma a mio parere l'organico così va benissimo». Improbabile anche un cambiamento di modulo: «Non sono un allenatore che vuol giocare sempre nel solito modo, ma penso schemi e assetti non possano essere improvvisati, ma vadano adeguatamente preparati. In ogni caso credo che non utilizzeremo più di due moduli nell'arco della stagione perché i calciatori hanno bisogno di punti di riferimento: uno è il 3-5-2 e sull'altro ci stiamo lavorando».