''Che punizione Paolino''. Andreotti ricorda il gol al Picchi nel derby nel '96

La sfida tornava a diciotto anni di distanza dall'ultima. E Andreotti pareggiò con una perfetta punizione dal limite l'iniziale vantaggio di Bonaldi. "Quella rete mi ha fatto entrare nel cuore dei tifosi''.

Paolo Andreotti solleva la Coppa Italia di C nel 2000 dopo la vittoria con l'Avellino

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Pisa, 25 novembre 2017 - «Lo avevo già un po' capito in quel momento, ma a distanza di anni non posso che confermarlo: quel gol è stato il più importante della mia carriera perché mi ha fatto entrare nel cuore del tifosi». Torna indietro di 21 anni Paolo Andreotti, ex capitano e bandiera nerazzurra, che il 17 novembre 1996 firmò con una magistrale punizione la rete che consentì al Pisa di pareggiare all'Armando Picchi di Livorno un derby che mancava da ben diciotto anni.

Che cosa significa giocare partite come quella? «Sensazioni uniche e anche difficili da raccontare. Giocarla da pisano, poi, dà delle emozioni particolari: c'è una sintonia totale con quel che succede intorno alla squadra, fra i tifosi. Proprio nessuno deve venire a dirti quanto conta quella partita». Torna indietro di 21 anni Paolo Andreotti, ex capitano e bandiera nerazzurra, che il 17 novembre 1996 firmò con una magistrale punizione la rete che consentì al Pisa di pareggiare all'Armando Picchi di Livorno un derby che mancava da ben diciotto anni.

Provi a spiegarlo a chi non la giocherà mai.

«In carriera io qualche gol l'ho segnato pure con la maglia nerazzurra: ricordo con particolare piacere, fra l'altro, anche una rete decisiva allo Spezia, altra gara molto sentita dai nerazzurri. Però a distanza di vent'anni, i tifosi mi fermano ancora per strada per ricordarmi quel calcio di punizione all'Ardenza: "Paolino ma che punizione quella domenica al Picchi'' mi dicono sempre quando mi fermano per strada. Penso basti questo».

Domenica, invece, che partita sarà?

«Almeno sul campo spero bella visto che sugli spalti ci sarà poco colore e passione a causa delle condizioni in cui versa l'Arena Garibaldi e delle decisioni sulla capienza. Sicuramente si affrontano due grandi squadre».

La seconda contro la prima della classe: sono davvero le due più forti?

«Il campionato sta dicendo questo e secondo me c'è molto di vero: nerazzurri e amaranto, forse, hanno qualcosa in più delle altre, ma a mio parere fra le due non ci sono otto punti di differenza anche se loro, forse, meritano di stare davanti».

Il Livorno, quindi, non merita un vantaggio così ampio rispetto a Mannini e compagni?

«La squadra di Sottil è lassù perché ha fatto meglio di tutti, anche del Pisa e su questo non ci sono dubbi. Però finora gli è anche girato tutto per il verso giusto: a noi, invece, qualche episodio non ci ha sorriso. Comunque non voglio lamentarmi: domenica abbiamo un'occasione importante e sono convinto che la sfrutteremo».

Pensa che i nerazzurri abbiano le carte in regola per battere il Livorno?

«Sarà una battaglia perché gli amaranto sono fortissimi. Anche il Pisa, però, ha valori importanti. Peraltro, se domenica i nerazzurri fanno risultato pieno riaprono pienamente anche la corsa per il primo posto»