Con Pazienza Pisa in crescita. Ma ancora non basta.

Allenatori a confronto: nelle nove partite della gestione Gautieri il Pisa ha viaggiato alla media di 1,78 punti a partita. Con l'arrivo di Pazienza si è passati a due punti a gara, ma il Livorno viaggia a 2,44.

L'allenatore del Pisa Michele Pazienza

L'allenatore del Pisa Michele Pazienza

Pisa, giovedì 7 dicembre 2017 -Con Gautieri  in nove partite sono arrivati sedici puntiAltrettanti, ma con una gara in meno, con Pazienza. Conseguenza: con il tecnico esonerato a metà ottobre, il Pisa ha viaggiato alla media di 1,78 punti a partita, un ritmo di crociera non disprezzabile ma che, almeno negli ultimi cinque anni, non ha mai assicurato il primo posto e la promozione diretta in B, obiettivo dichiarato ad inizio stagione. Con Pazienza, invece, la media è salita a due punti a partita, un piccolo passo in avanti di sicuro perché, viaggiando per tutto il campionato a quel ritmo, almeno in tre degli ultimi tredici campionati di Lega Pro il Pisa sarebbe arrivato davanti a tutti: nel 2015 nel girone A (vinse l'Entella con 74 punti in 38 partite, 1,95 a gara) e nel girone B (arrivò primo il Teramo 75 punti in 38 incontri per una media di 1,97, anche se, dopo le indagini per il calcioscommesse, in cadetteria salì l'Ascoli) e nel 2014 nel girone B, dove l'Entella conquisto la cadetteria andando a 1,93 punti a partita. Negli altri dieci campionati, però, per sperare di salire di categoria anche il Pisa di Pazienza avrebbe dovuto attendere la lotteria dei play-off. E comunque,se l'obiettivo è il primo posto, è necessario accelerare perché la spinta data dopo l'esonero di Gautieri è stata troppo timida e non tale da recuperare il divario che ancora separai nerazzurri dal ritmo di crociera di una squadra che può legittimamente ambire alla promozione diretta: Mannini e compagni, infatti, viaggiano alla media di 1,88 punti a partita e a questa velocità si disputa un ottimo campionato ma non si arriva davanti a tutti. Almeno negli ultimi tredici campionati di serie C non è mai accaduto. Lo stesso Siena che è terzo in classifica ma a due partite in meno rispetto ai nerazzurri viaggia a due punti a partita.

Ma andiamo con ordine. In termini di risultati al Pisa di Gautieri mancano i due punti di Monza perché se i nerazzurri non avessero fallito il rigore al 47esimo anche lui avrebbe viaggiato alla stessa media di Pazienza. In termini di produttività, però, paga soprattutto l'incapacità di mettere Eusepi nelle migliori condizioni per segnare: Re Umberto, infatti, le reti di Eusepi che ha cominciato ad andare a rete con regolarità subito dopo l'esonero (cinque volte a segno nelle ultime otto gare): la sua squadra, infatti, è balzata agli onori delle cronache per una straordinaria solidità difensiva, dato che ha incassato una rete ogni tre partite, ma anche per una grande sterilità offensiva (0,89 gol fatti a partita). Sotto questo profilo il passo in avanti fatto dal Pisa di Pazienza è già evidente dato che la squadra ha colmato il gap che le separa dalle più forti della categoria: da quando l'ex centrocampista di Napoli e Juve siede sulla panchina nerazzurra, infatti, la squadra ha realizzato 13 reti e viaggia alla media di 1,63 gol a partita, di poco inferiore a quella del Lecce (1,69), ma superiore al Padova capolista del girone B (1,53) e al Siena (1,33).

Poi c'è il Livorno che, nonostante la sconfitta nel derby, sta facendo un campionato a parte. Non solo quanto a reti realizzate (2,13 a partita), ma soprattutto per rendimento: gli amaranto, finora, viaggiano a 2,44 punti a partita. Se per ipotesi riuscissero a mantenere questo ritmo fino all'ultima giornata chiuderebbero addirittura a novanta punti: nessuno negli ultimi tredici campionati di Lega Pro ha fatto meglio. La squadra che vi si è avvicinata di più stato il Cittadella del 2016, viaggiando a 2,24 punti a partita. Nondimeno, resta il fatto che il Pisa debba accelerare, quanto meno per non avere rimpianti: in media, negli ultimi tredici tornei di Lega Pro, chi ha vinto il campionato ha viaggiato alla media di 2,06 punti a partita. E il Pisa (1,88) è abbondantemente al di sotto di questa soglia. La differenza sempra impercettibile, ma se il Pisa avesse tenuto quel ritmo dall'inizio del torneo, oggi avrebbe 35 punti, quattro in meno rispetto al Livorno. Anche la classifica avrebbe tutt'altra connotazione.