Il doppio ex D'Anna: "A Castellammare sarà dura, ma il Pisa può far bene''

Il centrocampista ha vestito sila la maglia nerazzurra che quello dello Juve Stabia. Ed è stato pure un giocatore di mister D'Angelo: ''E' lui il valore aggiunto del Pisa''

Emanuele D'Anna con la maglia del Pisa

Emanuele D'Anna con la maglia del Pisa

Pisa, 29 agosto 2019 - «Le qualità  del Pisa? Il collettivo, l'organizzazione e le grandi capacità di D'Angelo di cui contro il Benevento si è avuto già un assaggio». Parola di Emanuele D'Anna, ex sia dei nerazzurri (72 partite fra il 2007 e il 2009) che delle “Streghe” (quattro stagioni di cui due da capitano) ma anche dello Juve Stabia (metà campionato nel 2006-07 prima di approdare proprio all'ombra della Torre). Uno che l'allenatore abruzzese ha avuto modo di conoscerlo parecchio bene e da vicino dato che è stato suo giocatore nella Casertana (nel 2017/18). «E' uno che sa dare un'identità e un'organizzazione alle sue squadre e questa è una qualità molto rara dice -: anche con venerdì sera all'Arena la differenza, sotto questo profilo, si è vista ...». Dunque meglio il Pisa del Benevento?«Non dico questo. I campani hanno molta più qualità nei singoli e, infatti, puntano molto su di loro: penso a Coda e Sau in attacco, una coppia che in pochi in B possono permettersi, ma anche a Viola in mezzo al campo. Il Pisa ha fatto del collettivo la sua forza: aggressività a centrocampo per non farli ragionare e sul possesso palla a partire dalla difesa. E' la mano di D'Angelo: chi lo conosce, lo sa». E' lui il valore aggiunto del Pisa?«E' un grande allenatore capace di valorizzare al massimo il gruppo. Questo, però, non basta per annullare completamente le differenze e le individualità. Anche se io sono convinto che la società ha fatto bene ha ripartire dallo zoccolo duro del campionato scorso: fra C e B non c'è una differenza così siderale come fra la cadetteria e la A. E puntare su un complesso che gioca a memoria, può aiutare e parecchio» Domenica Gucher e compagni vanno a Castellammare. Che partita devono aspettarsi? «Dura. Per tanti motivi. In primo luogo perchè anche lo Juve Stabia è una neopromossa e gioca sulle ali dell'entusiasmo per la promozione raggiunta. Hanno perso la prima di campionato e vorranno subito riscattarsi. E poi l'ambiente è particolare: il pubblico è molto caldo e il campo è piuttosto piccolo. La trasferta è sicuramente insidiosa ma il Pisa ha tutto per tornare in Toscana con un risultato positivo» A Salerno ci sono i suoi amici Ventura e Cerci. Che campionato faranno?«Quei due insieme sono pericolosi (sorride ndr). A parte di scherzi, l'ho detto già qualche settimana fa: Ventura è un maestro nel plasmare le sue squadre, i risultati si cominciano già a vedere e sono sicuro che a Salerno farà grandi cose: non solo da punto di vista dei risultati ma anche del tipo di calcio proposto»