21 marzo 2004: Mario Buonfiglio e ''la partita perfetta''

Esattamente 16 anni fa il Pisa sbancò il Porta Elisa con un 3-0 che ancora oggi rimane la vittoria più larga ottenuta dai nerazzurri nel derby con la Lucchese. Il ricordo del ''mattatore'' di quella sfida.

L'ex nerazzurro Mario Bonfiglio

L'ex nerazzurro Mario Bonfiglio

Pisa, 23 marzo 2020 - «Masolini me lo disse proprio: “Ma davvero vuoi tirare proprio da qui?” “Tu toccamela, non preocuparti” gli risposi. E meglio proprio non poteva andare: partì una sassata imparabile». Mario Bonfiglio se la ricorda come fosse ieri quella punizione di sedici anni fa, esattamente del 21 marzo 2004, che spaccò il derby orientando l'inerzia della partita in favore dei nerazzurri. «Ma in realtà quella sfidal'ho ancora in mente quasi in ogni singolo dettaglio, a cominciare dal muro impressionante dei nostri tifosi che invasero Lucca: quella per me fu quasi la gara perfetta» ricorda l'ex attaccante nerazzurro, oggi responsabile tecnico dell'Atletico Ascoli, la seconda squadra della città marchigiana e allora idolo della tifoseria nerazzurra (9 reti in 45 partite in maglia nerazzurra in una stagione e mezzo) di una squadra che, invero, regalò più tribolazioni che gioie. «In effetti furono due stagioni abbastanza complicate – racconta -: solo nella seconda parte della stagione successiva, con l'arrivo di Ivo Iaconi in panchina e il passaggio al 4-2-3-1 cominciammo ad offrire un rendimento all'altezza del valore effettivo della squadra. Con il mister c'erano tutte le condizioni per aprire un ciclo, ma la proprietà aveva già praticamente venduto il club e per me, che avevo un contratto abbastanza, pesante non c'i fu più spazio».

C'è un pizzico di rammarico nelle parole di Bonfiglio: «Intanto perché Pisa è una piazza fantastica in cui sono stato accolto benissimo tanto che con la tifoseria nacque un bellissimo feeling e poi perché arrivai, probabilmente, nel momento migliore della mia carriera ma purtroppo non ci furono le condizioni per far fruttare appieno quello che potevo dare alla squadra». A parte quel 21 marzo al “Porta Elisa”: «Quel giorno mi riuscì proprio tutto e, quel che più conta, la mia prestazione fu fondamentale per regalare almeno una gioia a un pubblico unico» racconta. Perché dopo la punizione arrivò pure l'assist per la testa di Lorenzini che firmò il raddoppio. Quindi il terzo gol, che chiuse definitivamente i conti contro i rossoneri, «una palombella beffarda dal limite dell'area, dopo un'azione personale, che scavalcò il portiere e fece esplodere il settore che accoglieva i nostri tifosi, un ricordo indelebile nella mia carriera di calciatore». Bonfiglio l'anno successivo andò al Pescara, sostituito nell'organico nerazzurro e nel cuore dei tifosi da Eddy Baggio. «Ho comunque continuato a seguire i nerazzurri a distanza: due anni dopo festeggiarono la promozione in B con Braglia in panchina. Mi sarebbe piaciuto esserci, ma fui felicissimo per la piazza che con la C proprio non c'entra niente»