Pisa, in dubbio Ingrosso e Carillo. Pazienza: ''Se recuperano potrei cambiare schema''

In settimana l'allenatore nerazzurro ha provato anche il 3-5-2. Ma contro l'Arzachena "vietati cali di tensione: dovremo mantenere alta e costante l'intensità per tutta la partita''

L'allenatore del Pisa Michele Pazienza

L'allenatore del Pisa Michele Pazienza

Pisa, 17 febbraio 2018 - «Potrei cambiare qualcosa, rinforzando il centrocampo: con la squadra ne ho parlato e ci abbiamo lavorato in settimana per risolvere alcuni dei problemi emersi anche nella partita con il Prato e che abbiamo sviscerato in settimana». Lo ammette anche l'allenatore nerazzurro Michele Pazienza: qualcosa domenica a Olbia con l'Arzachena potrebbe cambiare rispetto al 4-2-3-1 con cui Gucher e compagni hanno affrontato le ultime cinque gare. A patto, però, di riuscire a recuperare almeno uno dei due difensori centrali infortunati: «Carillo ha un piccolo fastidio al flessore e Ingrosso ha rimediato un calcione contro i lanieri: tutti e due stanno meglio ma prima di decidere se saranno a disposizione o meno, dobbiamo capire come reagiranno al lavoro fatto negli ultimi giorni. Questo è il primo nodo da sciogliere: dopodiché, in base ai giocatori che avrò a disposizione, deciderò anche l'assetto». Non è pretattica, ma una questione concreta: l'allenatore nerazzurro, infatti, ha a disposizione quattro centrali difensivi (oltre a Carillo e Ingrosso anche Lisuzzo e Sabotic) e se due di questi sono ko, per giocare con una retroguardia a tre sarebbe necessario schierare fuori ruolo. Ecco perché l'ipotesi, a quel punto, diventerebbe decisamente azzardata, specie considerando che quella nerazzurra rimane la miglior difesa di tutti i campionati professionistici. Se, invece, almeno uno dei due fosse recuperabile allora, il cambio di modulo sarebbe tutt'altro che da escludere.

Qualunque sia l'assetto tattico, comunque, di sicuro c'è che, pure in vista della trasferta in terra sarda, potranno esserci esclusi eccellenti: «E' inevitabile dato che io ho chiesto di avere due titolari per ogni ruolo – ha detto l'allenatore nerazzurro -: nelle ultime settimane mi chiedete, spesso, di Mannini, ma lo stesso discorso potrebbe valere per Maltese, Sabotic e altri giocatori che non trovano spazio. Conosco benissimo il loro valore e so che altrove, magari, avrebbero più spazio: io, però, quando scelgo chi schierare dal primo minuto non posso guardare al curriculum o alla storia personale, ma devo puntare sull'undici che penso mi dia maggiori garanzie di fare risultato pieno».

In ogni caso non è solo in mezzo al campo che il Pisa deve migliorare. Una lacuna cui porre rimedio è anche la scarsa efficacia su soluzioni da palla inattiva: «Finora abbiamo realizzato solo due reti su calcio da fermo, troppo poco – ha ribadito l'allenatore nerazzurro -. Abbiamo lavorato anche su questo perchè gli angoli e le punizioni sono opportunità importanti per spezzare l'equilibrio di gare inizialmente molto bloccate». Anche i nuovi acquisti possono crescere: «Lisi può fare anche di più, ma ha caratteristiche tecniche che ci mancavano: ci permette di attaccare gli spazi in modo diverso. E anche il tandem Negro-Ferrante, in avanti, ha bisogno ancora d'imparare a conoscersi: pure loro devono migliorare, ma bisogna considerare anche che era domenica scorsa è stata la prima volta che hanno giocato insieme»

Guai, comunque, sottovalutare l'Arzachena: «Sono una squadra ordinata, brava a difendere con tutti i giocatori dietro la linea della palla e molto ficcanti e veloci nelle ripartenze. E poi hanno Curcio, un giocatore molto bravo a muoversi fra le linee». Conseguenza: «Saranno vietati i cali di tensione e per questo dovremo mantenere alta e costante la prestazione per tutti i novanta minuti».