Addio a Bruno Bolchi il leggendario Maciste" di Romeo

Una delle firme più leggendarie del giornalismo sportivo italiano, Gianni Brera, lo aveva soprannominato "Maciste" a causa della sua mole imponente, che in campo incuteva timore agli avversari che incrociavano il suo incedere. Da calciatore Bruno Bolchi ha indossato anche la fascia di capitano dell’Inter, formazione con cui nel 1958, appena diciottenne, ha debuttato nel professionismo e con cui ha conquistato uno scudetto nel 1963. Terminata la carriera di centrocampista nel 1972, "Maciste" si è cimentato in quella di allenatore, riuscendo a togliersi anche molte soddisfazioni. Nel suo curriculum ci sono 4 promozioni in A tra gli anni ’80 e ’90 e 2 in B tra il 1977 (con la Pistoiese) e il 1984 (Bari). E c’è anche una parentesi rossocrociata nel suo percorso sportivo: nel 1988 Romeno Anconetani gli affidò il compito di centrare la seconda salvezza consecutiva in Serie A. Nonostante l’esonero nel marzo del 1989 dopo appena 3 vittorie in campionato, Bolchi detiene comunque un record storico per lo Sporting Club: sotto la sua guida i nerazzurri sono arrivati fino alla semifinale di Coppa Italia, eliminati dal Napoli di Diego Maradona. Un altro primato che resterà per sempre legato al nome di Bruno Bolchi è relativo alle figurine Panini: quella di "Maciste" nel 1961 fu la prima dell’albume dei Calciatori. "Maciste", dopo essersi stabilito con la famiglia a Pieve a Nievole, nel pistoiese, si è spento ieri all’età di 82 anni in una clinica fiorentina in seguito alle complicazioni di una malattia di cui soffriva da tempo: anche la società di via Battisti si è unita al cordoglio di tutto il calcio italiano per la sua scomparsa.

M.A.