"L'altro Giacomo" di Renato Raimo pronto alla stagione nei teatri di tutta Italia

Prossimo obiettivo: 2024, a 100 anni dalla morte del Maestro

Renato Raimo nei panni di Giacomo Puccini

Renato Raimo nei panni di Giacomo Puccini

Pisa, 1 ottobre 2021 - Un racconto intimo, sorprendente. Che lascia la voglia di conoscere il grande Puccini ancora di più. “L'Altro Giacomo” di e con Renato Raimo – portato in scena in prima nazionale lo scorso 18 agosto all'Auditorium Caruso di Torre del Lago, all'interno del cartellone del Festival Puccini 2021 e replicato al Golf Club Le Pavoniere di Prato – ha aperto una porta. Apprezzato dal pubblico e dalla critica, ha tutte le carte in regola per legare il suo cammino anche alle celebrazioni che saranno organizzate per i 100 dalla morte del compositore amato in tutto il mondo. Nel frattempo si prepara ad un autunno-inverno da vivere sui palcoscenici di tutta Italia. Lo spettacolo (una coproduzione Rec srl e Fondazione Festival Pucciniano) racconta l'uomo che sta dietro e dentro i capolavori che tutto il mondo conosce, in perfetto equilibrio tra prosa e musica, ha già ottenuto il patrocinio della Fondazione Puccini di Lucca. Obiettivo 2024 quando verrà celebrato, in Italia e all'estero, il centenario della morte del Maestro. Per Luigi Viani, responsabile relazioni esterne Fondazione Puccini di Lucca, “L'altro Giacomo” è “un racconto originale, attento e misurato, un mix equilibrato tra la scoperta dell’uomo e la valorizzazione della sua arte, della sua musica. Raimo ha raggiunto il suo obiettivo, far assaporare la musica scoprendo in simultanea l’uomo che la ha generata nel suo quotidiano. Ben volentieri – queste le sue parole - , nell'ambito della propria mission statutaria, la Fondazione Giacomo Puccini ha concesso la propria collaborazione". “Renato Raimo – questo invece il commento del critico Stefano Mecenate (www.pensalibero.it) - riesce a farci vivere quelle storie come ci fossero raccontate direttamente da Puccini utilizzando un linguaggio 'familiare': con lui la storia si fa cronaca e il coinvolgimento è immediato. Di grande efficacia anche il progressivo spogliarsi nel corso della narrazione: prima cappotto e cappello, che segnano il confine tra l’ufficialità del personaggio e la sua dimensione personale, poi la giaccia e infine il panciotto così da assumere quell’atteggiamento domestico dell’uomo, e non più dell’artista, che può permettersi, e sceglie di farlo, di raccontare e confessarsi. Diventa così quasi doloroso il suo progressivo rivestirsi sul finire dello spettacolo, quasi che quell’uomo al quale abbiamo cominciato ad affezionarci dovesse quasi per forza tornare ad essere il grande compositore, l’artista osannato in tutto il mondo, l’autore delle pagine più belle del melodramma. Indossato il cappotto e calatosi in capo il cappello, si allontana e in quell’allontanamento, per il pubblico, c’è quella sensazione dolorosa del distacco e la voglia di vederlo tornare per continuare a raccontarsi. È uno spettacolo - sottolinea ancora Mecenate - riuscito in ogni sua parte a partire dalla scenografia, essenziale ma efficacissima, che divide idealmente il palco in due sezioni, l’una frequentata dall’artista dove un eccellente Carlo Bernini accompagna al pianoforte le due voci, il tenore Marco Miglietta e la soprano Francesca Maionchi; l’altro dove l’uomo Puccini si racconta e racconta, in brevi ed efficaci trance de vie, le emozioni, gli incontri, gli amori e il difficile rapporto con la moglie, Elvira Bonturi”. “Non posso che essere soddisfatto di questa partenza - afferma Renato Raimo - dopo la lunga attesa forzata, ripartire in questo modo, raccogliendo contemporaneamente il consenso del pubblico e della critica, attirando l'attenzione di chi, da sempre, si occupa di diffondere nel mondo la ricchezza artistica e culturale che Giacomo Puccini rappresenta e perchè no, da oggi, con il mio "L'altro Giacomo" anche i colori variegati dell'uomo. Ci vediamo a teatro!”.