Ballottaggio. Betti-Cosentini, il dado è tratto. Oggi a Cascina si scrive la storia

La Lega saprà riconfermarsi oppure il centrosinistra tornerà al potere? La guida al voto

Leonardo Cosentini e Michelangelo Betti candidati di Cascina nella redazione de La Nazione

Leonardo Cosentini e Michelangelo Betti candidati di Cascina nella redazione de La Nazione

Cascina (Pisa), 4 ottobre 2020 -  Sono 36.208 i cascinesi chiamati oggi, dalle 7 alle 23, e domani, dalle 7 alle 15, alle urne per eleggere il prossimo sindaco: 18.816 femmine e 17.392 maschi. Al ballottaggio si potrà scegliere tra Michelangelo Betti e Leonardo Cosentini: il primo (a sinistra sulla scheda) è sostenuto da ben 10 liste dopo gli apparentamenti (Partito Democratico, Per Voi, Europa Verde, Volt, Bene Comune, Italia Viva, Masi Sindaco, CascinaOltre, ‘Lavoro Sviluppo Ambiente’, Movimento 5 Stelle), il secondo (a destra sulla scheda) da 4 liste (Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Cosentini Sindaco) ma sostenuto esternamente anche dalla lista civica ‘Valore e impegno civico’ del sindaco facente funzione Dario Rollo.  

Una sfida che sulla carta, e numeri del primo turno alla mano, vede favorito il candidato del centrosinistra, che parte da una base di circa il 55% dei voti contro il 43% dell’avversario. Ma le dinamiche del ballottaggio sono strane e molto dipende dall’affluenza al voto. Ne sa qualcosa proprio il Partito Democratico, che 4 anni fa si presentò al testa a testa avanti di ben 14 punti: le fratture interne, 700 schede bianche e un centrodestra compatto portarono al ribaltamento del risultato, con Susanna Ceccardi che la spuntò su Alessio Antonelli di appena 101 voti. Lo scenario di oggi, rispetto al 2020, sembra cambiato, con il centrosinistra che ha ritrovato una certa unità, seppur tardiva e solo dopo il primo turno, mentre il centrodestra potrebbe pagare la parabola discendente della Lega rispetto alle Europee del 2019, come confermato dalle ultime elezioni regionali.  

Dalla sua, però, ha un candidato, Cosentini, che sembra lontano anni luce dalle posizioni del Carroccio del 2016. La sua è stata una campagna elettorale dai toni pacati, volta a elencare i risultati ottenuti dall’amministrazione uscente e incentrata sui progetti per i prossimi 5 anni. Uno smarcamento sottolineato a più riprese, anche se non troppo esplicitamente, con l’assicurare la permanenza sua e dell’eventuale giunta a Cascina per i prossimi 5 anni, a differenza di quanto fatto da Ceccardi, Ziello, Legnaioli e Sbrana, che da Cascina hanno spiccato il volo verso altri lidi. E rimarcata anche dall’alleato Rollo quando dice che dai politici di alto livello non saranno ammesse interferenze sul governo locale ma che dovranno lavorare per portare investimenti a Cascina. Betti e Cosentini, così simili nell’atteggiamento pacato quanto diversi nei contenuti proposti, si contenderanno dunque la guida del Comune per i prossimi 5 anni.  

Anni pieni di sfide, tra la crisi prodotta dal Covid e un piano strutturale intercomunale che relega Cascina a un ruolo marginale rispetto a Pisa e sul quale, chiunque vinca, dovrà mettere mano per bilanciarlo un po’. Lo sa Betti, ma lo sa anche Cosentini. Da una parte si chiede il cambiamento, dall’altra la continuità: e su questo saranno chiamati a decidere i cittadini cascinesi, che avranno su di loro gli occhi di mezzo Stivale. Domani, per lo spoglio, sono infatti attesi in Corso Matteotti non solo i media locali, ma anche quelli nazionali, tutti curiosi di capire se l’avventura della Lega sia stata solo una parentesi in un Comune storicamente di centrosinistra oppure se in questi quattro anni abbia saputo radicarsi bene. Agli elettori l’ardua sentenza.