Spazzatura spaziale, prestigioso premio per una dottoranda dell'Università di Pisa

Si chiama Selena Ghio, dottoranda al Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione

Selena Ghio (seconda da sinistra)

Selena Ghio (seconda da sinistra)

Pisa, 21 novembre 2018 - Come monitorare la 'spazzatura spaziale'. Il progetto firmato da una dottoranda dell’Università di Pisa ha vinto il premio ‘Amelia Earhart’. Il premio, intitolato all’aviatrice statunitense degli anni Trenta, è attribuito a studentesse d’eccellenza, che fanno ricerca in ingegneria aereospaziale.

Selena Ghio, dottoranda al Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa, ha vinto una borsa di studio di 10mila euro intitolata ad Amelia Earhart, l’aviatrice statunitense che negli anni Trenta del Novecento stabilì numerosi record di volo, diventando un simbolo dell’emancipazione femminile. Il premio è conferito da Zonta International, un’organizzazione impegnata a migliorare le condizioni delle donne nel mondo, che ogni anno bandisce 30 borse di studio da assegnare a studentesse iscritte ai corsi di dottorato in ingegneria o scienze aerospaziali, per favorire i loro studi in ambiti più tradizionalmente maschili.

Selenia Ghio, 27 anni originaria di Marina di Carrara, è una delle tre vincitrici italiane di quest’anno e si è aggiudicata il premio con un progetto di ricerca che riguarda il monitoraggio attraverso sensori radar della cosiddetta “spazzatura spaziale”, cioè degli oggetti spaziali residui di lanci o collisioni che orbitano intorno alla Terra.

“La quantità di oggetti spaziali in orbita intorno alla Terra – spiega Selenia Ghio - originati a seguito del lancio di satelliti, collisioni o esplosioni è aumentata più rapidamente del previsto nel corso degli anni. Questa crescita rappresenta un grave pericolo per i veicoli spaziali operativi e le attività umane nello spazio. Al fine di garantire la sicurezza delle attività spaziali, è necessario ottenere più informazioni possibili su questi oggetti le cui caratteristiche non sono note a priori”.

La dottoranda dell’Università di Pisa va così ad aggiungersi alle oltre 1,144 donne nel mondo che, dal 1938 ad oggi, hanno ottenuto il prestigioso riconoscimento per meriti accademici e comprovata capacità di studio.