C'è una speranza per i non vedenti: un elettrodo che stimola il nervo ottico

Studio della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e dal Politecnico federale di Losanna

Foto Bernhard Classen / Alamy

Foto Bernhard Classen / Alamy

Pisa, 19 agosto 2019 - Uno speciale elettrodo promette di restituire la vista ai non vedenti: inserito all'interno del nervo ottico, è in grado di stimolarlo inviando informazioni visive direttamente al cervello, senza passare per l'occhio. Sviluppato tra Italia e Svizzera, dalla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e dal Politecnico federale di Losanna (Epfl), è stato testato con successo sui conigli: i risultati, pubblicati sulla rivista Nature Biomedical Engineering, potrebbero portare presto a una sperimentazione sull'uomo.

"Da un punto di vista puramente tecnologico, potremmo iniziare i test clinici anche domani", spiega Diego Ghezzi dell'Epfl. Attualmente l'elettrodo OpticSeline sperimentato sui conigli è formato da un fascio di 12 sottilissimi elettrodi, ma nella versione destinata all'uomo ne potrebbe contenere anche fino a 60: un numero ancora troppo limitato per restituire completamente la vista, ma sufficiente a fornire un valido aiuto nello svolgimento delle attività di tutti i giorni. "Crediamo che la stimolazione intraneurale possa essere una valida soluzione per molti dispositivi neuroprostetici mirati al recupero della funzione sensoriale e motoria", sottolinea Silvestro Micera, che alla Scuola Sant'Anna impiega già questa tecnologia nelle mani artificiali destinate ai pazienti amputati.