Via libera di Cascina al Piano strutturale con Pisa "Ma le nostre modifiche tutelano il territorio"

Il consiglio comunale di Cascina ha approvato all’unanimità (astenuto il gruppo consigliare che fa capo all’ex vicesindaco Dario Rollo e assente per motivi personali il consigliere Fabio Poli) le controdeduzioni alle osservazioni del Piano strutturale intercomunale con Pisa. Siamo dunque all’ultimo miglio per lo strumento urbanistico che ha agitato parecchio le acque della politica dell’area pisana. Il percorso avviato sotto la Torre quando la Lega con Susanna Ceccardi governava anche Cascina, è stato ora portato in fondo dalla Giunta Pd di Michelangelo Betti, ma il sindaco cascinese precisa: "Dicevano che avremmo buttato via il bambino con l’acqua sporca e invece abbiamo, con attenzione, buttato via l’acqua sporca e per seguire la crescita del bambino in maniera tale che alla fine il risultato sia il migliore possibile per il futuro di Cascina, ovviamente partendo da quelle che sono le nostre idee di sviluppo del territorio".

"Il voto finale espresso nei due Comuni – puntualizza Betti – può risultare anomalo, ma viene il dubbio che il centrodestra di Cascina non abbia compreso fino in fondo i cambiamenti che abbiamo introdotto rispetto alla loro visione di piano strutturale, oppure che, come mossa politica, abbia preferito votare un piano strutturale anche snaturato pur di poter dire che è in continuità con quello redatto da loro, visto che il loro voto è risultato del tutto irrilevante". Secondo Betti, infatti, "è un passo rilevante dopo quasi due anni di lavoro nei quali, insieme all’assessore all’urbanistica Irene Masoni, siamo riusciti a modificare in maniera significativa il quadro che era uscito dal voto frettoloso alla fine del precedente mandato: ad esempio, abbiamo tolto l’ipotesi di ponte carrabile nell’Ansa dell’Arno che non prevedeva ulteriori interventi sulla viabilità e andremo avanti con l’inizio di scrittura del Piano Operativo Comunale, quello che una volta veniva definito il regolamento urbanistico". L’obiettivo delle modifiche al piano, osserva Masoni, "è quello di diminuire il consumo di suolo a vantaggio del recupero e della rigenerazione urbana, di migliorare la qualità degli insediamenti, valorizzare le frazioni e i beni paesaggistici, naturalistici e storici". Gab. Mas.