"Via D’Achiardi decisione tardiva"

Paolo Martinelli ha scelto l’iniziativar dell’Anpi per parlare di Shoah e non l’evento pubblico

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Ha scelto la platea dell’Anpi, Paolo Martinelli, per parlare di Shoah e di via D’Achiardi, senza rinunciare alla polemica politica e parlando circa due ore dopo l’intervento del sindaco a Pratale, dove ha disertato l’intitolazione a Raffaello Menasci dell’area verde e anche la cerimonia istituzionale del consiglio comunale aperto. Il suo intervento lo ha rivolto davanti alla platea del dibattito "Memoria di una famiglia, memoria di una città", promosso dalla sezione pisana dell’associazione dei partigiani. "Dalle scuole, in particolare dalle aule universitarie - ha detto Martinelli - furono espulsi docenti e studenti, da lì può ripartire una rinnovata attenzione per far sì che le generazioni future non perdano il filo della memoria ed è simbolicamente significativo che ha farlo sia la città in cui quelle leggi razziste sono state firmate: pensare che siano proprio i giovani a essere custodi della memoria e a parlarne ai giovanissimi è un elemento di novità e vitalità che vorrei realizzare da sindaco attraverso nuove modalità che possano sostenere il gran lavoro che le istituzioni didattiche hanno compiuto e stanno compiendo". Martinelli, dunque, che finora ha centellinato le sue uscite pubbliche, sceglie il Giorno della Memoria per fare il suo primo vero comizio politico: "Il cambiamento di nome di due spazi cittadini non è un punto di arrivo ma di partenza e la richiesta di cancellare l’intitolazione di una strada cittadina a nome dell’alacre rettore che espulse dal nostro ateneo 20 docenti e 290 studenti ebrei stranieri ha dovuto attendere molti mesi prima di essere accolta, dato che la maggioranza che guida questa città, in consiglio comunale, ha respinto per due volte questa eventualità. Ha ceduto solo dopo una raccolta di oltre 20mila firme e la presa di posizione dell’ateneo e delle scuole d’eccellenza cittadine e l’impegno della componente studentesca e questo la dice lunga sulla necessità di aumentare l’attenzione rispetto a una vergogna che non è mai stata sconfitta e, tutt’oggi, dà segnali di vita in molte parti".

Gab. Mas.