Quarta dose del vaccino Covid, prenotazioni aperte. La guida del virologo Falcone

Via libera al richiamo per Over 60 e persone vulnerabili. L’esperto: "L’immunità sta calando rapidamente"

Il virologo Marco Falcone

Il virologo Marco Falcone

Pisa, 13 luglio 2022 - Tra un’ondata di calore e l’altra, anche il Covid si mette di mezzo. A fare da campanello d’allarme è la nuova curva ascendente di contagi che ha posto le basi per il via libera alla quarta dose di vaccino per gli over 60 e i soggetti vulnerabili a partire dai 12 anni. Le autorità scientifiche italiane da qualche settimana stavano riflettendo su questa scelta, ufficializzata sotto forma di un ulteriore stimolo agli Stati membri dell’agenzia europea del farmaco (Ema) e dal Centro di controllo malattie infettive (Ecdc).

Le prenotazioni sono già attive sul sito https://prenotavaccino.sanita.toscana.it/#/home. Ma quali sono le peculiarità di questa quarta dose? Lo abbiamo chiesto al virologo Marco Falcone, ricercatore in Malattie infettive dell’Università di Pisa e membro del Consiglio direttivo della Simit.

Il richiamo: perché devo vaccinarmi?

"E’ necessario partire da una premessa: i vaccini hanno cambiato la storia del Covid. Da una popolazione scoperta e totalmente esposta al virus, che era libero di circolare e infettare causando gravi infezioni e l’aumento vertiginoso delle ospedalizzazioni, siamo passati ad una popolazione coperta da tripla vaccinazione e immunizzata. Tuttavia, nelle persone più anziane e soggetti vulnerabili l’immunità tende a calare più rapidamente. In considerazione dell’attuale andamento epidemiologico è fortemente raccomandato che gli over 60 e le persone fragili, oltre agli ultraottantenni, immunodepressi, ospiti Rsa, si sottopongano il prima possibile alla quarta dose (booster) di vaccino, che non serve a bloccare il contagio, ma bensì a ridurre il rischio di ospedalizzazione e malattia grave".

Ho già preso il virus: cosa faccio?

"Se un paziente ha ricevuto tre dosi e poi ha contratto il virus può accedere alla quarta dose, ovvero il secondo richiamo, anche se dopo la terza dose c’è stata l’infezione naturale. Si tratta di una novità rispetto alla precedente circolare del Ministero della Salute che considerava sufficiente la protezione offerta da tre dosi più contagio. Tuttavia, è raccomandabile attendere almeno 3 mesi (120 giorni) dall’ultima infezione naturale (quando la protezione degli anticorpi comincia a scendere) prima di sottoporsi alla dose booster di vaccino. Oltre ai vaccini, oggigiorno fortunatamente abbiamo a disposizione un altro grande alleato di cui si parla ancora poco: le terapie farmacologiche per curare i pazienti malati di Covid. I farmaci antivirali orali si sono rivelati un’arma utile per trattare l’infezione e riducono del 90-95% il rischio di ospedalizzazione. La terapia viene prescritta dall’infettivologo o dal medico di famiglia e deve iniziare entro cinque giorni dall’insorgenza dei sintomi. La terapia non viene però data a tutti, ma viene somministrata soprattutto alle persone più anziane e più fragili".

Sono giovane: che cosa devo fare?

"Ad oggi non vedo all’orizzonte una concreta indicazione a procedere con la vaccinazione di massa, perché la maggior parte della popolazione si è infettata con sintomi lievi. L’impatto clinico è ridotto: nella maggior parte dei casi i ricoveri in terapia intensiva sono dovuti ad un’altra patologia. Tuttavia, per i soggetti fragili e gli anziani è raccomandato procedere con il secondo richiamo di vaccino, per evitare l’eventuale rischio di ospedalizzazione e malattia grave. Verranno somministrati i vaccini mRna, Pfizer e Moderna, gli unici due autorizzati dalle agenzie internazionali regolatorie per la quarta dose. Mentre per quanto riguarda il nuovo vaccino aggiornato contro il ceppo oggi circolante (Omicron 5) dobbiamo attendere l’autunno. La reale disponibilità delle fiale però potrebbe non andare di pari passo con l’andamento epidemiologico. Come è stato osservato, il virus tende a mutare rapidamente, così in autunno potremmo trovarci a lottare contro una nuova variante. Tuttavia, i vaccini mRna hanno la qualità di irrobustire le difese immunitarie di base evitando il manifestarsi della malattia nelle sue forme più gravi".