"Un’annata più di qualità che di quantità" Così l’olio del Monte Pisano si racconta

Gianluca Bovoli (presidente della "Strada"): "I tempi sono maturi per varcare i confini locali. Ma serve rinnovare gli impianti"

PISA

Olio, questo semi-sconosciuto. "Non è un semplice ondimento, è un ingrediente che va saputo utilizzare, che ha caratteristiche diverse a seconda dei tipi. E non tutti ancora lo hanno compreso veramente". L’opportunità per andare alla scoperta dell’extra vergine di oliva è proprio il Terre di Pisa Food & Wine Festival, palcoscenico (stand aperti fino a stasera alle 20 in piazza Vittorio) anche per questo prodotto di cui il Monte Pisano offre un’ampia scelta. Di qualità. Gianluca Bovoli è in piazza Vittorio Emanuele in duplice veste: con lo stand del suo Frantoio di Vicopisano e come presidente della Strada dell’olio dei Monti Pisani, network di produttori che ha scelto di presentarsi compatto tra gli espositori.

"Per quanto riguarda l’olioturismo sul Monte possiamo dire che è stata una buona annata. Abbiamo accolto tanti turisti e anche diversi rispetto al passato. Prima erano, per lo più, americani e inglesi, quest’estate tedeschi, svizzeri, qualche francese e molti provenienti da Olanda e Belgio. Le aziende che nel tempo si sono convertite integrando l’offerta con esperienze e degustazioni hanno registrato quindi un buon risultato. Diverso il discorso della produzione per la quale quest’anno dobbiamo parlare di un’annata no. Intendo in termini di quantità e non di qualità, che è invece molto alta". Se in Italia la produzione è stata lievemente maggiore rispetto alle previsioni, in Toscana il calo è del 50% e "sul monte pisano si arriva al 60%". "I motivi – spiega Bovoli – sono tre: lo scorso anno è stato un anno di carica, quindi questo era di scarica rispetto alla rotazione. Ma ad influire è stato soprattutto il combinato tra la gelata primaverile e la grande siccità dell’estate. Da qui parte la nostra riflessione. Come Strada dell’Olio ci stiamo interrogando sulla necessità per la nostra olivicoltura di un salto di qualità a partire dal rinnovo degli impianti che vuol dire, in primis, l’irrigazione. Se si vuole un prodotto di alta qualità con valenza commerciale serve porre tutte le condizioni per garantire una stabilità nel tempo. Ora è il momento giusto per far uscire dal locale l’olio del Monte Pisano, rendendolo un nome importante a livello nazionale".

Il festival è il primo passo di questo processo, il punto è stato infatti fatto con il seminario di ieri intitolato non a caso “Innovazioni nel settore olivicolo” nel quale sono stati presentati i risultati di recenti sperimentazioni volte allo sviluppo di olii ad elevato valore nutraceutico, ottimo profilo organolettico e elevata shelf life, arricchiti o meno con scarti di lavorazione di filiere alimentari. Ma il festival segna anche il ritorno all’incontro, alla degustazione, ai piaceri condivisi: “Racconteremo cosa è l’olio extra vergine d’oliva, facendolo assaggiare”. Oltre che ai vari stand, sarà attivo l’Oil Bar: un luogo dove appassionati e cultori del prezioso nettare d’olivo, ma anche semplici curiosi che vogliono avvicinarsi a questo meraviglioso mondo, potranno conoscere in maniera del tutto gratuita le diverse tipologie di oli Evo toscani e provenienti da altre regioni italiane, per apprezzarne odore, gusto e qualità organolettiche. Domenico D’Alessio, Capo Panel del comitato di assaggio Ascoe della Camera di Commercio di Pisa e gli esperti assaggiatori faranno degustare – gratuitamente – piccoli assaggi delle aziende espositrici alla manifestazione conditi con gli oli Evo al fine di comprendere come cambiano i sapori e come i piatti vengono esaltati da un vero e buon olio.

Francesca Bianchi