
di Gabriele Masiero
PISA
Stop al proliferare di B&b e Case vacanze, per evitare di rendere il centro storico cittadino un enorme albergo diffuso. È, in sintesi, il pensiero del sindaco Michele Conti. "Non è scandaloso che Anci, l’associazione nazionale dei comuni italiani, possa intervenire per normare questi aspetti – dice Conti – magari mettendo un contingentamento dei numeri e non consentendo un’apertura indiscriminata, perché è vero che c’è una liberalizzazione di formule commerciali ma bisogna temere conto che le nostre città fanno parte di una storia, di una tradizione di arti e mestieri e di gente che vive i centri storici e non possiamo nel nome della liberalizzazione trasformarli in qualcosa di avulso dal contesto originario". Insomma, se il turismo è un segmento fondamentale dell’economia pisana, la necessità di gestire il fenomeno in modo appropriato per evitare lo spopolamento di residenti con conseguenti problematiche anche legate al decoro in orario notturno, secondo Conti è necessario avviare una riflessione seria che riguarda Pisa come tutte le altre città d’arte italiane.
Così in un’intervista a 50Canale, ammette che il tema è sul tappeto e "Nei prossimi mesi avvieremo un ragionamento anche con il governo centrale per trovare le soluzioni che riguardano noi come tanti altri: non possiamo pensare che in nome del profitto si espellono dal centro i residenti e gli studenti, quindi credo che si possa intervenire anche a livello nazionale altrimenti diventa una situazione insostenibile". E per rafforzare il concetto cita un aneddoto di pochi giorni fa dopo un incontro con alcuni residenti del quartiere di Santa Maria: "Queste famiglie mi hanno raccontato di essere rimaste da sole a vivere in condomini dove tutto il resto degli alloggi sono destinati a B&b o case vacanze per affitti brevi". Una fotografia di quello che è già un’evidenza chiarissima già oggi e che richiede interventi strutturali centralizzati per evitare la desertificazione di quelle che una volta le zone nobili della città e che ora rischiano di essere sacrificate sull’altare dei profitti facili. "Dobbiamo lavorare - conclude Conti - insieme agli altri Comuni che come noi hanno opportunità e problematiche legate allo sviluppo massivo dei flussi turistici e trovare quelle soluzioni che ci permettono di garantire la libera impresa e la tutela dei nostri centri storici". Più facile a dirsi che a farsi, ma il problema esiste. E il sindaco prova a lanciare un sasso nello stagno: mettere un freno, se possibile con l’aiuto del Governo, alla proliferazione di questa tipologia di licenze commerciali.