Tutti in sella sulla ciclo-mare del trammino

Inaugurata la pista ciclabile da San Piero a Marina. "Avrà punti ristoro e per il noleggio". Destra e sinistra riunite al taglio del nastro.

di Antonia Casini

PISA

Le scampanellate delle bici salutano la nuova pista (che unisce Marina a San Piero), dove un tempo viaggiava il Trammino. C’è il mondo della politica riunito, per una volta, dopo i tanti botta e risposta di questi giorni su meriti e demeriti. "Ma oggi non è il giorno delle polemiche – chiarisce subito il primo cittadino Michele Conti, che si commuove ricordando Paolo Mancini – è il momento della festa per una nuova infrastruttura. Le amministrazioni passano, le opere restano". Al suo fianco c’è il presidente del consiglio regionale e candidato governatore per il centrosinistra, Eugenio Giani che si dice d’accordo: "Condivido al centro per cento. Questo intervento Illustra e valorizza la Toscana". E ricorda che le "primi bici sono state disegnate da un toscano, Leonardo Da Vinci. Ringrazio il sindaco per l’impegno nel portare a termine la ciclopista e chi l’ha progettata". Per una volta, tutti uniti davanti al nastro Tricolore, anche se qualche frecciata, qua e là, c’è. L’assessore alla Mobilità urbana Massimo Dringoli, che "propose a Pisamo di tracciare questo percorso", ringra e saluta. In sella, ci sono anche gli assessori Latrofa ("ci saranno punti ristoro e, all’inizio, per il noleggio dei mezzi, il soccorso viene garantito con le automediche"), Pesciatini e Magnani; il presidente del consiglio comunale Gennai, l’amministratore di Pisamo Bottone, il deputato Ziello, il presidente della Provincia Angori, ma anche il consigliere regionale Mazzeo,quelli comunali Niccolai, Mancini, Gambini, Bargagna, Punzo, Mannocci, Tolaini, Serfogli e Laurora. A destinazione, attende anche l’ex sindaco Fontanelli. Tutti uniti da pedalate e sudore. Perché la giornata è calda. Ma quando si prende un po’ di velocità (sono state messe a disposizione biciclette con pedalata assistita), e noi proviamo tutto l’itinerario, la calura passa subito ed è uno spettacolo. Si sfreccia accanto ai campi, si taglia la pineta, si attraversano le stradine che portano al viale D’Annunzio. E’ sabato e il traffico è intenso. Qualche automobilista mal sopporta le code che si creano per far passare il serpentone di due ruote. C’è una rappresentanza corposa anche della Fiab che ricorda tutte le tappe fino a oggi e chiede che la Regione sorvegli. "C’è il rischio che un lungo tratto a Cascina, peraltro opportunamente previsto in golena d’Arno, non venga dotato di asfaltatura, illuminazione ed alberatura".

La protesta silenziosa. Nottetempo, qualcuno ha appeso ai dissuasori che spezzano l’itinerario, per questioni di sicurezza, cartelli. Non sono firmati, ma sono citate San Piero e La Vettola. "Periferie abbandonate. Esercizi pubblici a rischio chiusura". Una pedalata nel passato dove si vedono i progetti agrari e le costruzioni prima nascoste. Un percorso visivo e di profumi. Poco dopo le 10, l’arrivo all’ex Stazioncina di Marina. E qui c’è una sorpresa, anzi due, oltre a tanti residenti, curiosi e alla granita, oeffrta, di Mirko Carocini e Giulio. Alfredo Bargagna, che oggi compie 96 anni, e la moglie Piera sono i custodi della storia. Lui è l’ultimo capotreno. "Lavoravo dalle 5 fino a mezzanotte. Quanto era bella la domenica con 700 persone. Questo luogo è tornato a vivere".